Lorenzo Pellegrini ha conquistato José Mourinho in brevissimo tempo, il capitano della Roma è già entrato nel prestigioso club dei pupilli dell’allenatore
“Pellegrini? Sa fare tutto. Se ne avessi tre li schiererei tutti e tre”. Parole chiare, pronunciate da uno che non fa mai smettere di parlare di sé. Perché José Mourinho è uno dei tecnici più vincenti del panorama mondiale e perché ciò che pronuncia fa sempre notizia e non è mai banale. Nel giro di pochi mesi l’allenatore portoghese si è preso la Roma e il suo cuore è stato stregato dal capitano con la maglia numero 7. Tante volte Mou si è speso per difendere ed elogiare le prestazioni dei suoi giocatori, ma raramente lo ha fatto dopo così poco tempo e con simili parole.
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Potremmo dunque già inserire Pellegrini tra i protégé dell’allenatore di Setubal? Probabilmente sì. Per queste parole, per come Pellegrini è già diventato un elemento chiave della Roma di Mourinho, per come il tecnico lo ha messo fortemente al centro del proprio progetto: tutta una serie di fattori che hanno certamente influito a quella che è stata la firma fino al 2026.
Mourinho e quel debole per i calciatori africani
Difficile anche solo stilare una top-11 dei calciatori più apprezzati dal tecnico portoghese. Tante sono state le formazioni da lui allenate e tanti i giocatori avuti a disposizione. Pochi però lo hanno conquistato come Michael Essien. Il ghanese è stato uno dei perni del suo Chelsea e più volte lo ha elogiato pubblicamente. Tra i due è nato un rapporto speciale, come confermato dallo stesso Mou: “Sono il suo papà bianco” aveva dichiarato in un’intervista qualche anno fa. “Michael è un giocatore e una persona fantastica e ha dato tutto per il Chelsea. E’ stato l’unico tra i miei calciatori a portarmi direttamente a casa sua, in Ghana. Con lui ho imparato ad amare l’Africa e i calciatori africani”.
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Il centrocampista è stato certamente uno dei più forti giocatori africani del nuovo millennio e Mou ha avuto la fortuna di allenarne altri, tra cui due tra i migliori della storia, come Eto’o e Drogba. “Samuel era fantastico, meritava il Pallone d’Oro, è difficile capire come non lo abbia mai vinto” ha dichiarato in passato l’allenatore portoghese. E su Drogba: “L’ho voluto io al Chelsea. Abramovich non sapeva chi fosse, gli ho detto solo di pagare e acquistarlo. Ci sono giocatori troppo importanti per il loro carattere e la loro personalità, Didier è uno di questi”.
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Da Ibra a Quagliarella: gli elogi ai big della Serie A
E tra questi giocatori dal carattere forte e dalla forte personalità, spicca senz’altro Zlatan Ibrahimovic. “Un professionista incredibile” lo ha definito l’allenatore lusitano, che anche in una recente intervista da tecnico del Tottenham, ne ha tessuto le lodi. “Zlatan è stato uno dei migliori giocatori degli ultimi 20 anni e anche ora riesce a fare cose straordinarie. Non ha mai vinto la Champions, ma non vuol dire nulla. Un giocatore, così come un allenatore, va giudicato se riesce ad essere decisivo e ad avere successo nei migliori campionati europei”.
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Ma tra i profili della nostra Serie A, Ibrahimovic, che Mourinho ha allenato all’Inter e al Manchester United, non è l’unico di cui il tecnico ne ha tessuto le lodi. C’è anche chi non è mai stato a sua disposizione, come Fabio Quagliarella. Spesso i due si sono scambiati calorosi abbracci quando si sono affrontati e il portoghese non ha mai fatto mancare parole di stima nei confronti dell’attuale capitano della Sampdoria. “Quando ero ad Udine mi voleva all’Inter” aveva svelato il giocatore campano in passato. Il classe 1983 è uno dei più prolifici attaccanti del nostro calcio, insieme a Pippo Inzaghi, anche lui apprezzatissimo da Mourinho. Celebri le sue parole quando sedeva sulla panchina del Real Madrid dopo un 2-2 contro il Milan a San Siro: “Speravo solo che non entrasse, avevo troppa paura di lui. E’ entrato a gara in corso e ha fatto due gol. A fine partita l’ho abbracciato e gli ho detto: ‘Pippo, ma come fai? Hai cambiato la storia in dieci minuti’. E’ un giocatore eterno”.
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Pellegrini tra i top di Mourinho: ecco chi sono gli altri protetti del portoghese
Già detto di Essien, Ibrahimovic, Eto’o e Drogba, non possono mancare, nella lista dei “preferiti” di Mourinho, altri pupilli. Il primo è Ricardo Carvalho, allenato al Porto, al Chelsea e al Real Madrid. Sotto la guida del connazionale, l’ex difensore ha collezionato oltre 25 mila minuti giocati. E con lui Paulo Ferreira, altro protetto e perno prima al Porto e poi al Chelsea. Nella lista dei fedelissimi non manca poi Nemanja Matic, fortemente voluto prima al Chelsea e poi al Manchester United.