Gianluigi Donnarumma divide i tifosi e gli addetti ai lavori. Le critiche non mancano per le scelte del portiere, dopo il trasferimento al PSG
Gianluigi Donnarumma ha due volti e due anime per l’opinione pubblica. Da un lato il portiere dominante e insuperabile, capace addirittura di condurre l‘Italia alla vittoria degli Europei e, ormai alcuni mesi fa, il Milan nel suo habitat, al ritorno in Champions League. Dall’altro lato, però, l’estremo difensore è da mesi ormai molto criticato per il mancato rinnovo con il Milan. L’accordo non è arrivato dopo mesi di tira e molla e alla fine il calciatore si è liberato a parametro zero, passando al PSG. Per avere aggiornamenti in TEMPO REALE sulle ultime di CALCIOMERCATO, ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE TELEGRAM!
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In un calcio in cui – lo si sente spesso – le bandiere non esistono più, non è una novità. Eppure fa discutere e per forza di cose mette Donnarumma in cattiva luce. E con ogni probabilità Fabio Capello è legato a un calcio ancora basato su certi valori e che sulle bandiere, invece, si fondava. Sarà per questo che l’ex allenatore di Milan e Juventus critica nettamente la scelta di Gigio e senza peli sulla lingua.
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Donnarumma e l’addio al Milan: Capello critica il portiere del PSG
Nelle ultime ore, fa discutere non poco la scelta dei tifosi del Milan di accogliere Donnarumma con uno striscione denigratorio. Il portiere ha chiesto di non essere fischiato a San Siro, Capello dà ragione all’estremo difensore su quest’aspetto, non per la sua scelta in chiave calciomercato. Ecco le sue dichiarazioni al ‘Corriere dello Sport’: “Spero che non venga fischiato, perché è un giocatore dell’Italia che ha dato un contributo fondamentale per il titolo europeo. Ma mi lasci dire una cosa: Donnarumma è stato irriconoscente verso il Milan, andando al Psg – sottolinea Capello -. Per tutto ciò che il club aveva fatto per lui e la famiglia quando era ragazzino, avrebbe dovuto comportarsi diversamente”.