Il Milan si gode l’ottimo momento di forma di Rafael Leao. L’attaccante ha già segnato tre gol ed è fresco di convocazione col Portogallo
Vuoi vedere sia questo, finalmente, l’anno della definitiva consacrazione di Rafael Leao? Ne parlano gli amici al bar, i milanisti in ufficio, i tifosi allo stadio mentre a Bergamo segna un super gol, quello che – di fatto – deciderà la vittoria contro l’Atalanta. Non bastano sette partite per costruire verità, ma possono essere sufficienti, due mesi, per lasciarsi andare ad una speranza, per non soffocare l’idea stupenda di ritrovarsi al cospetto di un giocatore destinato a diventare grande (quasi) quanto il Milan.
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L’assenza forzata di Ibrahimovic è stato solo un colpo di fortuna, un assist dal destino per avere spazio. Rafael Leao, quello che aveva dentro, l’esigenza di spaccare il mondo e le partite in due, lo avrebbe fatto emergere lo stesso, magari ci avrebbe messo solo più tempo. Dopo due anni da matricola, sempre come fosse la prima volta, il portoghese – fresco di prima convocazione in nazionale – sembra un altro, più maturo e meno istintivo, sempre bello da vedere ma adesso anche efficace nei numeri (tre gol in campionato) e nella continuità offerta nella stessa partita.
Leao, anni 22, si direbbe un giovincello, è uno splendido interprete del calcio moderno, non saprebbe come definirsi, è un attaccante atipico e un esterno mai troppo esterno, è un giocatore offensivo che fa bene ovunque, basta abbia un campo da percorrere e un pallone da accompagnare in porta. Nei suoi gol – tredici in due campionati prima di questo – c’è fame, intuito e talento, sono impronte nitide e c’è una firma che è sempre la stessa, sempre la sua, in ogni gesto che altri avrebbero difficoltà a compiere. La rovesciata con l’Atletico, per intenderci, è sua, gli appartiene, e ne capiteranno altre dalla miglior sorte.
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Pioli si gode Leao, ala sinistra o seconda punta, all’occorrenza centravanti e comunque mai (solo) una boa e mai troppo un giocoliere. Il portoghese, che insegue la concretezza senza dimenticarsi dell’arte, è un’arma in più a sua disposizione, ma dipenderà tutto da lui: la stagione è appena cominciata e questo non è già il tempo degli elogi, semplicemente degli indizi da convertire in conferme. Leao dovrà ripetersi e poi ripetersi ancora, il gol non dovrà fare più notizia e solo allora, senza neppure accorgercene, potremmo dire di aver visto sbocciare Rafael. Altrimenti sarà stata un’altra splendida illusione.
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