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Ibanez chiama l’Italia: “Ho tre passaporti. Con la Juventus gara speciale”

Roger Ibanez si racconta, partendo dalla delusione per le mancate Olimpiadi col Brasile e la possibilità di abbracciare l’Italia

Ibanez
Ibanez © Getty Images

Il sogno del Brasile sfumato in estate, ma la possibilità di abbracciare un nuovo colore, ossia l’azzurro di Roberto Mancini, per via della doppia cittadinanza. Roger Ibanez parte da qui nella sua intervista al ‘Corriere dello Sport’, toccando vari punti della sua attuale carriera.

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“Mourinho sapeva quanto ti tenessi: mi ha solo detto che se non andavo in ritiro poi avrei dovuto recuperare il terreno perduto. Sarei andato, perché un’occasione del genere non capita spesso. La Roma ha deciso che era meglio di no e allora bene così. Ho tre passaporti, sono nato in Brasile, mi sento brasiliano e vorrei giocare nel Brasile. Vediamo. Ascolto chi mi chiamerà: Toloi è mio amico, è stato un punto di riferimento, e il calcio è cambiato: tante squadre naturalizzano i giocatori”.

diretta Torino-Roma
Lukic e Ibanez ©️Getty Images

“Ho tre passaporti. Con la Juve gara speciale”

Spazio anche al calciomercato, per il suo arrivo a Roma: “All’epoca anche il Bologna mi voleva. Mihajlovic mi telefonò e il mio agente aveva raggiunto l’accordo. Chiesi di prendere tempo e spuntò la Roma. Per me era meglio un grande club. Se avessi scelto il Bologna sarebbe stato più difficile andare alla Roma dopo: fare il percorso inverso a giugno non sarebbe stato un problema, invece”.

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In chiusura una considerazione sull’attesa sfida del fine settimana tra Juventus e Roma: “Sarà una partita speciale. Ci stiamo pensando da giorni. Loro sono grandi, ma noi siamo in crescita. Non so se Vina potrà giocare: il viaggio di ritorno è lungo. Dipenderà da come si sentirà”.

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