In diretta sulla CMIT TV è intervenuto Davide Moscardelli: da Juventus-Roma al ritorno di Inzaghi all’Olimpico, tanti i temi trattati
Un ospite d’eccezione questa sera sulla CMIT TV: è stato con noi, infatti, Davide Moscardelli. L’ex attaccante di Chievo Verona, Bologna e Pisa, tra le altre, ci ha parlato di molti temi. In primis, non è mancato un riferimento a quella che è la sua squadra del cuore: la Roma, che domenica affronterà la Juventus. “Io la vedo con occhio da tifoso, ma anche da chi ha fatto il calciatore per molto tempo. La vedo sempre bene, adesso questa partitella (n.d.r. Juventus-Roma) che devono fare può essere quella che ti dà lo slancio”.
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Sul mercato giallorosso, poi, ha aggiunto: “18 milioni per Shomurodov sono troppi? Non lo so, per me sono tanti anche quelli spesi per Osimhen anche se sta facendo bene. Sono stati tanti anche quelli per Schick, che era di prospettiva e veniva da stagioni buone”. E in attacco, poi. “Sicuramente Borja Mayoral merita più spazio, ma purtroppo ne sta avendo poco. L’anno scorso ha tolte parecchie castagne dal fuoco alla Roma”. Per seguire e interagire in DIRETTA sulle ultime di Calciomercato ISCRIVITI al canale YOUTUBE!
CMIT TV | Moscardelli: “Perisic può giocare con Dzeko. Inzaghi va applaudito”
Oltre a Juventus-Roma, l’altro big match del prossimo turno di Serie A è quello tra Lazio e Inter: una partita nel segno di Simone Inzaghi. Davide Moscardelli, ai microfoni di Calciomercato.it, ha rivelato: “Sicuramente ha fatto tantissimo alla Lazio e anche da giocatore si vedeva quanto ci teneva a quei colori. Se fossi un tifoso della Lazio lo applaudirei, anche se il finale è stato bizzarro”. Inoltre, sul big match ha aggiunto: “Come approccerà la Lazio contro l’Inter? Sempre col suo gioco, come sta facendo Sarri. Tranne la parentesi di Bologna, sta facendo bene e sarà una partita molto bella. Vedo una Lazio ad impostare il gioco, uscendo palla al piede e controllare la partita. Un errore prendere Sarri? No, è un allenatore che fa giocare bene le squadre ma che poi fa anche risultati. Quando giochi bene hai più probabilità di fare risultato”. Per avere aggiornamenti in TEMPO REALE sulle ultime di CALCIOMERCATO, ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE TELEGRAM!
Riguardo all’impatto di Dzeko in nerazzurro, invece, Moscagol ha dichiarato: “Dzeko è uno che fa reparto da solo, quindi chi ha vicino non è così tanto importante per la qualità del gioco. Diventa importante quando ci si avvicina alla porta. Perisic può dare una mano in fase difensiva, ma allo stesso tempo ha la gamba per essere d’aiuto in fase offensiva. Come mai Dzeko segna tanto di testa ora? Mi è capitata la stessa cosa a me, i gol di testa li ho fatti negli ultimi anni, mentre nel resto della carriera pochi. Dipende anche dal tipo di gioco e se una squadra fa tanti cross, penso sia un caso”.
Infine, Moscardelli ha parlato di Chievo e Pisa: due sue ex squadre che stanno vivendo momenti opposti. “Il Chievo Verona è la squadra in cui ho giocato che ricorderò di più, perché mi ha fatto esordire in Serie A, che era il mio sogno di bambino. L’ho vissuta male, adesso so che Sergio Pellissier si è impegnato per farla rinascere e facciamo tutti il tifo per lui. Il Pisa sta facendo molto bene, io sento ancora il mister e qualche compagno. Stanno andando alla grande, forse sopra ogni aspettativa, ma è il lavoro che stanno portando avanti da un po’ di anni. Lucca non lo conosco tantissimo e sto cercando di vedere un po’ come si muove in campo, i gol si vede che li sa fare. Facciamo presto ad esaltare i giovani in Italia, fisicamente è due metri e ha anche tanta qualità. Con una big giocherebbe poco, invece salendo in Serie A col Pisa o giocando con un club meno blasonato magari si farebbe di più le ossa”.
L’ultima battuta di Moscardelli è stata sulla sua attuale esperienza al fianco di Francesco Totti, idolo di una vita, nel calcio a otto. “Sto giocando a calciotto insieme a lui. Non sono riuscito ancora a fare un gol su suo passaggio, è l’unica cosa che mi manca. Poi appendo gli scarpini al chiodo. Se ce la faccio mi taglio la barba? No, quello era se vestivo la maglia della Roma”