Torna a casa Simone Inzaghi che affronta oggi pomeriggio la sua ex squadra, la Lazio, nella prima da avversario sulla panchina dell’Inter. L’accoglienza dei tifosi
«22 anni con i nostri colori non si dimenticano, grazie Simone». Questo il testo dello striscione esposto in Curva Nord prima di Lazio-Inter. Così il tifo organizzato biancoceleste ha voluto rendere omaggio a Simone Inzaghi, oggi sulla panchina dei nerazzurri, ma fino all’anno scorso tecnico dei biancocelesti con cui ha vinto diversi trofei da giocatore e da allenatore in prima squadra e in Primavera. Cori (timidi) e applausi quasi esclusivamente dal settore più caldo dell’Olimpico hanno accompagnato Inzaghi mentre si avvicinava alla Curva. Dagli altri spalti qualche fischio isolato si è sentito misto ad indifferenza, soprattutto durante la lettura delle formazioni. Qualcuno, tra tribuna e distinti, non ha ancora digerito le modalità trasferimento all’Inter in estate. Del resto Simone Inzaghi aveva costituito un unicum nella storia biancoceleste. Lo scudetto nel 2000, appena sbarcato a Roma, e le coppe in Italia e in Europa. Le Supercoppe alla guida delle squadre giovanili.
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Poi l’approdo, per intuizione per scelta del presidente Claudio Lotito, nel palcoscenico più grande e prestigioso della Serie A. Anche lì sono arrivati successi e vittorie memorabili, ultima la partecipazione alla Champions League, che lo hanno legato ancora di più al nome della Lazio. Un legame interrotto in estate, quando il club nerazzurro ha bussato alla porta di Simone, mentre era ad un passo dal rinnovo con la Lazio.