Le parole di Maurizio Sarri alla vigilia della sfida tra Lazio e Olympique Marsiglia, valida per la terza giornata della fase a gironi di Europa League
Reduce dalla vittoria in campionato contro l’Inter, la Lazio è chiamata a fare punti e a trovare continuità. Domani sera i biancocelesti se la vedranno con l’Olympique Marsiglia per la terza giornata della fase a gironi di Europa League.
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MARSIGLIA – “La partita di domani è difficile, ma per noi è importante: giocheremo contro una squadra forte, tecnica e dinamica, con un gioco tatticamente difficile da affrontare. Milik? Mi preoccupa, ma non solo lui. Sono preoccupato da tutto il Marsiglia”.
IMMOBILE – “Ciro è un calciatore che ha un’importanza elevata nel nostro gruppo. Non è facile pensare ad una sua gestione. In questo momento sta bene, ma ora ci aspettano sette partite in venti giorni”.
CALENDARIO – “Il discorso del poco riposo riguarda sette squadre. Non pensiamo male e a strategie contro di noi, pensiamo che ci sia stata leggerezza nel calendario. Ho visto Dal Pino che ha parlato di Premier, ma non entrerei in questo discorso. I dirigenti lì hanno portato oltre 5 miliardi euro, in Italia meno di un quinto. In Premier hanno consentito alle squadre di fare rose di un altro livello. Col Chelsea cambiavo pure 10 giocatori tra campionato ed Europa League, mi sembra un confronto non proponibile. Lascerei perdere quello che succede in Inghilterra, è un altro pianeta”.
SQUALIFICA – “Io sono rimasto al dito minaccioso, ho detto ‘non mi devi prendere per il c**o’ e sono stato squalificato con il Milan per due turni. Sabato contro l’Inter ho visto mani addosso, calci e si parla di uno sputo, ma non l’ho visto e quindi non prendo in considerazione: cartellini rossi non sono arrivati. Penso che il mio dito a questo punto sia estremamente pericoloso”.
SCONFITTA BOLOGNA – “Non è un caso isolato: bisogna dimostrare di avere continuità, non basta una reazione. Abbiamo reagito, è stato bel passo in avanti e siamo stati bravi in una situazione delicata. Poi però ci vuole la continuità. Dobbiamo mantenere certe prerogative”.