PAGELLE E TABELLINO BODO/GLIMT-ROMA 6-1: Mourinho, vergogna TOTALE
Pagelle e tabellino di Bodo/Glimt-Roma, match valido per la terza giornata della fase a gironi della Conference League 2021/22
Bodo/Glimt
Haikin 6,5: in realtà poco impegnato dalla Roma, che tira pochino in porta. Una serata, paradossalmente, da ricordare senza neanche troppo sporcarsi i guantoni.
Sampsted 7: spinge meno rispetto all’altro esterno, soffre relativamente Carles Perez che punge più quando gioca centralmente. Il terzo gol è quasi tutto suo, perché in quel pallone ci crede, lotta e offre un cioccolatino a Botheim.
Moe 6,5: un paio di svarioni, con colpe da dividere col compagno, ma poi una partita di buona attenzione. Mayoral lo impegna poco, Shomurodov non fa tantissimo di più. Alla fine non si scompone granché e, pur con qualche apprensione, tiene bene.
Lode 6: è forse quello un po’ più in difficoltà dei difensori, per quanto la Roma stasera non lo metta più di tanto alla prova. Un’ammonizione, qualche errore di posizionamento ma porta a casa il fritto. Dall’82’ Hoibraten sv
Bjorkan 7: spinge bene e con continuità, sicuramente tra i più positivi nella squadra norvegese. Corre e si accentra quando necessario, riesce a giocare sia esternamente che dentro al campo dialogando con i compagni.
Fet 7: nel primo tempo fa il bello e cattivo tempo, molto bravo nell’assist del primo gol, preciso e lucido nell’assist arretrato. Poi rimpalla il tiro pericoloso di un compagno, ma è sempre ben appostato.
Berg 7,5: grande personalità, leadership e buona qualità. È il punto di riferimento da cui parte l’azione, va anche a concludere e si regala un gol storico. Poi tanto ordine, non perde un pallone, un buonissimo giocatore.
Konradsen 7: si inserisce con grande continuità, cerca di non dare punti di riferimento e riempie bene l’area di rigore della Roma. Un moto perpetuo.
Solbakken 8,5: anche lui tra i migliori, senza dubbio. Da quella parte nascono le azioni migliori per il Bodo/Glimt, punta con concretezza e lucidità Calafiori, non butta mai il pallone e non fa giocate banali. Anche il terzo gol ha una buona percentuale di suo merito, poi il quarto è tutto suo, pure il sesto: stasera sembra Bale davanti a Kumbulla. Dall’87’ Koomson sv
Botheim 8: non tocca tantissimi palloni, ma alla prima vera occasione – lasciato liberissimo in area – punisce Rui Patricio. Da bomber quale lui, qui in Norvegia, è. Poi comincia a lavorare bene anche fuori dall’area e si fa trovare pronto sul terzo gol, lucido e glaciale.
Pellegrino 7,5: ha caratteristiche diverse rispetto ai compagni, un esterno più strutturato fisicamente che fa un discreto lavoro sporco ma che è sempre nel vivo del gioco. Qualità non eccelsa, ma comunque crea più di una volta la superiorità. A fine primo tempo ha sulla testa il gol del 3-1. Poi la soddisfazione se la toglie. Dall’87’ Mugisha sv
All.: Kjetil Knutsen 8: è probabilmente la notte più bella in tutta la storia del Bodo/Glimt. Una prestazione clamorosa contro una Roma impresentabile, probabilmente avrebbe fatto fatica anche in serie B. Mette in campo una squadra affamata, che azzecca tutto, vuole la vittoria, lo dimostra e se la prende. Qualità e ritmo. Tutto meritato.
Roma
Rui Patricio 4,5: impotente sui gol del Bodo, buona parata – anche se non bellissima – nel mezzo. Poi viene impallinato un secondo dopo l’altro. Serataccia.
Reynolds 2: sono passati nove mesi da quando è arrivato a Roma, ormai non proprio pochissimi. Questa prestazione, la prima da titolare con Mourinho, è molto vicina a un parto, soprattutto per i tifosi giallorossi. Non salta l’uomo, non difende, sbaglia appoggi, un disastro completo. In mezz’ora scarsa dimostra già tutti i motivi per cui Mou probabilmente non lo schiererebbe neanche in partitella.
Kumbulla 2: in relazione alla cifra spesa, uno dei flop più grossi degli ultimi anni per la Roma. Sul primo gol vaga per il campo, esce male e lascia totalmente sguarnita l’area consentendo a Botheim di colpire. Sul raddoppio zero pressione, sia dal centrocampo che da parte sua. È incredibile come in ogni azione avversaria risulti fuori posizione, lasciando un buco dopo l’altro. Idem sul terzo gol, difficile capire dove fosse e perché Botheim fosse completamente da solo. Poi sul poker Solbakken lo scherza. Assurdo. Una prestazione che rasenta lo scandaloso.
Ibanez 3,5: nel disastro Roma del primo tempo crolla pure lui, sbagliando cose che ultimamente non stava sbagliando. Vero che è praticamente l’unico giocatore teoricamente titolare e i compagni di reparto sono a tratti pressoché inesistenti. Ma da lui ci si aspetta comunque più precisione, magari non la leadership di Mancini ma almeno non certi errori.
Calafiori 3,5: nel primo tempo si fa vedere pochino in proiezione offensiva e dietro soffre non poco qualche sgroppata, per la verità anche poco aiutato. Konradsen si allarga ma non lo prende quasi mai, idem Solbakken che arriva spesso al cross. Soffre tantissimo anche in uscita.
Darboe 4: un passo indietro rispetto ad altre uscite. È forse il centrocampista con più qualità, l’unico di cui Mourinho si fida un po’ di più, ma nel primo tempo tiene il livello abbastanza basso. Impreciso negli appoggi, anche in quelli corti, in difficoltà nelle uscite e in pressione, i centrocampisti del Bodo fanno quello che vogliono e schiacciano la Roma. Sostituito all’intervallo. Dal 45′ Cristante 4: cambia zero in campo e questo è preoccupante.
Diawara 3: fa vedere perché per Mourinho è scivolato al quarto posto nelle gerarchie. Era sul mercato, non ha trovato grandi acquirenti e di certo stasera non ha fatto ricredere nessuno. Nullo in entrambe le fasi di gioco. Irritante sul terzo gol, si fa gabbare in maniera inaccettabile. Dal 60′ Pellegrini 4,5: difficile giudicare anche per lui una partita del genere.
Perez 5,5: l’unico a metterci un po’ di tigna già da subito. Di solito gli si rimprovera di giocare troppo da solo, di intestardirsi, ma stasera sembra l’unica via per la Roma. Va al doppio rispetto ai compagni, è il più pericoloso e in effetti il gol lo trova.
Villar 2: anche per lui prima da titolare, ci si aspettava una reazione d’orgoglio almeno, di tigna, voglia, qualcosa. Niente, nisba. Tutto fermo, piatto, anonimo. All’intervallo resta al caldo, senza rimpianti. Dal 45′ Mkhitaryan 4: uno stop elegante, per il resto è buio totale.
El Shaarawy 4: stasera anche lui non brillante, commette qualche errore di leggerezza non da lui, che teoricamente è tra i più in palla e in forma. Quasi mai pericoloso in area, poco utile anche nel legare i reparti e in ripiegamento. Dal 60′ Abraham 4,5: tocca una manciata di palloni, forse si contano sulle dita di una mano, zero tiri.
Mayoral 3: anche da lui ci si attendeva un sussulto, un motivo magari che spingesse l’Uefa a pensare di portare a dodici il numero dei giocatori in campo per ogni squadra. E invece no, pochi palloni toccati e molto spesso male. In area impalpabile, lontanissimo parente di quello che in Europa trasformava in gol quasi ogni pallone che gli passava vicino. Dal 45′ Shomurodov 3: a tratti fa rimpiangere Borja Mayoral e già questa sembra un’impresa bella grossa.
All.: Mourinho 3: ne cambia nove di giocatori, mettendo dentro gente che fino a ieri ha pubblicamente schivato, per non dire altro. Villar, Kumbulla, Reynolds, difficile pensare che rispondano in maniera positiva, sentendosi forse totalmente fuori dal progetto Roma e già con la testa altrove. Senza peccare di lesa maestà, la gestione della rosa poteva essere diversa, per quanto molti di questi calciatori siano effettivamente impresentabili. Ma nessuno non si può escludere a priori che qualcuno si sia preso anche una sorta di rivincita su Mourinho. Messaggio alla società o meno, è stato fatto sulla pelle dei tifosi romanisti. Un’umiliazione storica, una VERGOGNA. Per Pinto hai voglia a prendersela con i giornalisti come nel prepartita. La pena del contrappasso.
Arbitro: Ali Palabiyik 6: serata molto tranquilla, pagato per vedere lo show del Bodo/Glimt.
Giornalista pubblicista, dal 2013 inseguo un sogno. Sempre alla ricerca di 'cosa c'è dietro'. Tengo alla lontana quelli che 'Il calcio è solo un gioco', ma Roger Federer è il mio dio. Totalmente dipendente dal calciomercato e dall'adrenalina dell'ultimo giorno. Amo la musica, cantante a tempo perso.