Luis Alberto potrebbe lasciare la Lazio nel mercato di gennaio: gioca poco e per questo si sta guardando intorno alla ricerca di nuove possibili soluzioni
Pare che Luis Alberto non sia adatto per il 4-3-3 di Sarri. Non è una mezzala, non può fare l’esterno d’attacco, allora l’unica soluzione – dato che ormai fa panchina fissa – è la cessione.
Tutto semplice, in teoria. Nella realtà sono mancate offerte concrete e difficilmente arriveranno proposte allettanti. Lotito chiede tanto, ma a gennaio dovrà adeguarsi a quello che il mercato proporrà.
Se davvero vuole privarsi del Mago, dovrà farlo alle condizioni proprie ma unite alle esigenze altrui. Lavoro per intermediari e dirigenti. La domanda è un’altra: quale squadra italiana può accogliere lo spagnolo? C’è una formazione nella quale Luis Alberto giocherebbe senza le difficoltà riscontrate alla Lazio?
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Luis Alberto e la ‘squadra perfetta’
La risposta c’è e si chiama Milan. Per come gioca, per cosa cerca, per come si completerebbe con lui in rosa. Luis Alberto sarebbe perfetto nel 4-2-3-1 di Pioli, come alternativa di Brahim Diaz, nel ruolo che fu di Calhanoglu. Il trequartista è ciò che il Mago sa far meglio, dispensando da compiti difensivi, aiutando la squadra quanto basta, pensando soprattutto a come costruire, creare, offendere. Dietro Giroud o Ibrahimovic, scortando la corsa di Leao o Theo, supportando Kessié e Tonali. Il Milan, per com’è strutturato, avrebbe la capacità di sostenere pregi e difetti del centrocampista della Lazio.
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Calciomercato e Luis Alberto: le altre soluzioni
Non è il Milan l’unica squadra a giocare col 4-2-3-1, tra le big c’è anche la Roma dove c’è Pellegrini e nella quale, per ovvi motivi, appare difficile vedere giocare in futuro Luis Alberto. Il Napoli è tornato all’origine, Zielinski non fa più il trequartista ma è di nuovo mezzala nel 4-3-3 di Spalletti.
L’Atalanta gioca con due sotto punte dietro Muriel o Zapata ma entrambe sono mobili e dinamiche (tranne Ilicic), l’Inter col 3-5-2 che prevede due punte. Bisognerebbe cambiare improta per accogliere uno come il Mago, improvvisamente di troppo in una squadra nella quale, prima di Sarri, fino a pochi mesi fa, era faro e riferimento. Misteri del calcio.