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Agnelli agli azionisti: “Grazie Ronaldo, ma la Juve viene prima di tutti”

Giornata di approvazione del bilancio per la Juventus: tra i temi toccati nell’introduzione anche il capitolo Cristiano Ronaldo

Juventus, Agnelli e il caso che scoppia in Serie A
Agnelli © Getty Images

Assemblea degli azionisti per la Juventus tenuta da Andrea Agnelli. Il numero uno dei bianconeri ha iniziato subito il proprio discorso partendo dall’approvazione del bilancio fino al 30 giugno 2021, con l’obiettivo di ufficializzare l’aumento di capitale da 400 milioni. Poi seguirà l’elezione subito dopo del consiglio di amministrazione.

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“Siamo riusciti ad acquistare il giocatore più forte del mondo, Cristiano Ronaldo, e in quel momento abbiamo capito che era il momento di iniziare un piano di investimenti espansivi che potesse aiutarci a consolidare la nostra posizione in termini di risultati. Nel gennaio 2020 abbiamo completato l’aumento di capitale e nel febbraio del 2020 ci siamo dovuti fermare, come tutti, per il Covid-19, che ci ha colpito duramente”.

Agnelli: “Grazie Ronaldo, ma la Juve viene prima di tutti”

© Getty Images

“È stato un onore e un piacere avere in squadra con noi Cristiano Ronaldo. Su quanto fatto sul campo non possiamo che applaudirlo: lo ringraziamo per quanto ci ha fatto vedere. Peccato averlo avuto con noi in un anno e mezzo di stadi chiusi. Però la Juventus è più grande di tutti, di chiunque abbia partecipato. La Juventus viene prima di qualunque persona”.

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“Nel ciclo 2014-2018 il nostro fatturato è stato costantemente sopra i 400 milioni. Per questo era arrivato il momento di investire, per poter pensare in grande. Nella mia gioventù la parola “quarantena” non esisteva e il Covid ha cambiato tutto. Abbiamo cambiato le nostre abitudini, ci siamo vaccinati, perché credo sia la cosa giusta da fare, per noi e le persone più fragili”.

“Abbiamo assistito a una grande inflazione nel mercato dei giocatori. Tutto questo ha portato a una grande riflessione. Il mondo del calcio ha dovuto affrontare una situazione mai vista prima, con tamponi costanti, bolle e un periodo irreale, che ha comportato una serie di crisi, soprattutto economiche. Uno dei cambiamenti principali nel nostro mondo è da ricollegare al ridimensionamento del mercato dei trasferimenti”.

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Chiellini © Getty Images

Capitolo Superlega, che ha visto Agnelli tra i principali fautori di questa idea: “La nascita della Superlega è stata la constatazione, da parte non di 3 ma di 12 club, del fatto che l’impalcatura su cui si regge il calcio rifiuta ogni cambiamento, per mantenere una classe politica che non rischia, non compete, ma vuole decidere e incassare. Non mi voglio arrendere, perché il sistema ha bisogno di un cambiamento e noi vogliamo esserne parte. Per farcela serve il dialogo con tutti”.

Spazio poi ai risultati sportivi delle squadre bianconere: “I risultati della Prima Squadra maschile sono stati incredibili, ma nessuno si aspetta gratitudine e appagamento, perché siamo juventini. Bisogna avere fiducia nella dirigenza e nella guida tecnica della squadra. Stiamo iniziando a vedere i frutti dell’Under 23 e anche il progetto femminile sta dando i propri frutti”.

Agnelli si è lasciato scappare, inoltre, una carezza per Paul Pogba, in chiusura: “Dal 2012 al 2019 siamo passati a livello globale da 2,7 a 9,5 miliardi di euro. Con la cessione nell’estate 2016 del nostro amato Pogba, abbiamo visto un’impennata di operazioni sopra i 50 milioni di euro. La dinamica ha mosso il mercato”. Parole al miele e un indizio di mercato sul ‘sogno’ di riportare l’attuale centrocampista del Manchester United a Torino?

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Agnelli ©️ Getty Images

BONIPERTI E LO STADIUM – Durante l’Assemblea degli azionisti, Andrea Agnelli ha risposto alla domanda di un azionista in merito ad un possibile cambio di nome dell’Allianz Stadium intitolandolo a Giampiero Boniperti, ex simbolo e presidente della ‘Vecchia Signora’ scomparso nei mesi scorsi.

“Abbiamo una sala qui allo stadio intitolata a Giampiero, così come a Sivori. Boniperti è sinonimo di Juve: non intitolargli un centro sportivo o uno stadio, non significa non aver rispetto delle persone. Ci sono delle logiche più fredde rispetto al passato”

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