Il destino e le scelte operate da Dazn continuano a far discutere non poco. Dichiarazioni pesanti nei confronti della piattaforma di streaming
Dazn, ancora una volta, nell’occhio del ciclone. E in questo caso, non per qualche disservizio o difetto della piattaforma, ma per una scelta che sta facendo discutere e non poco a livello nazionale.
La notizia del giorno è, infatti, la decisione di eliminare la possibilità di utilizzare lo stesso abbonamento per due device diversi, a distanza. Scelta che metterebbe in seria difficoltà un gran numero di utenti, a stagione in corso, e sicuramente ne stravolgerebbe i piani. Nelle ultime ore, proprio a tal proposito, vi abbiamo riportato l’esposto del Codacons per tentare di bloccare questo scenario. Intanto, l’azienda non commenta il caso esploso nelle ultime ore e non ha intenzione di intervenire sulla vicenda. Dal sito ufficiale, inoltre, è sparita la dicitura “Dazn si sdoppia con un solo abbonamento”, chiaro segnale di quale piega stia prendendo la situazione. A Radio Punto Nuovo nel corso di Punto Nuovo Sport Show è intervenuto Gianluca Di Ascenzo, avvocato del Codacons: “Speriamo ancora in una smentita, ma si configura una pratica commerciale scorretta. Si tratta di un esercizio illegittimo di quello che lo ius variandi, si va raddoppiare il prezzo dell’abbonamento”.
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Caso Dazn, Codacons pronto ad arrivare all’autorità giudiziaria
Di Ascenzo non ha dubbi ed espone la sua tesi: “Il cliente che ha sottoscritto l’abbonamento con Dazn lo ha fatto anche per poter vedere un evento su due dispositivi e stiamo segnalando tutto questo al garante delle comunicazioni e dal garante della concorrenza e del mercato per valutare i profili di illegittimità“. Poi ammette: “Speriamo che tutte le polemiche che la società sta montando, speriamo che la stessa si ricreda. È così che si alimenta la pirateria, non la si combatte”.
Un annuncio finale per alimentare la battaglia contro Dazn: “Speriamo che le autorità, visto il valore sociale del calcio e cosa rappresenta per molti consumatori, si muovano il prima possibile. Altrimenti, siamo disposti ad arrivare fino all’autorità giudiziaria“.