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Fuori ruolo con Allegri: “Non sono padrone del mio destino”

La Juventus potrebbe rivoluzionare il reparto offensivo la prossima estate. Vlahovic è l’obiettivo numero uno: potrebbe esserci così un’uscita eccellente dalla Continassa

Non è un momento facile per Alvaro Morata con la maglia della Juventus. Soltanto quattro gol stagionali finora tra campionato e Champions League per l’attaccante spagnolo, che si è sbloccato dopo un lungo periodo nella sfida in Europa contro lo Zenit che ha dato la qualificazione agli ottavi ai bianconeri di Allegri.

Morata
Alvaro Morata ©Getty Images

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Morata ha però steccato sabato di fronte alla Fiorentina di Vlahovic, quest’ultimo oggetto dei desideri dei bianconeri sul mercato e che potrebbe rimpiazzare proprio lo spagnolo nello scacchiere della ‘Vecchia Signora’. E’ infatti più lontano il riscatto dall’Atletico Madrid del classe ’92, fissato a giugno a 35 milioni di euro.

Intanto Morata ha raccontato del suo periodo a Torino dal ritiro della Nazionale: “Sono stato via quasi un mese e nella fretta di rientrare non stavo bene fisicamente. Ho dovuto lavorare molto per la squadra e non ero lucido per segnare – ha dichiarato la punta iberica al quotidiano ‘El Pais’ – Le ultime partite le ho giocate a sinistra, quasi coprendo la fascia. L’importante è giocare e fare quello che chiede l’allenatore. Ovviamente mi piacerebbe giocare meglio e segnare più gol. Prima dell’infortunio stavo bene ed è stato difficile per me tornare”.

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Morata, classe ’92 ©Getty Images

Morata continua sul momento non facile in campionato della Juventus: “In Serie A non stiamo vivendo un buon periodo ma abbiamo un grande gruppo. È molto difficile arrivare in cima, tutto quello che dobbiamo fare è essere obiettivi. Dimenticare le cose che non si possono fare e cercare prima di entrare nelle posizioni in Champions League e poi guardare avanti. Le critiche? Non mi fanno arrabbiare, mi dà fastidio l’odio o la mancanza di rispetto. Ma bisogna andare avanti dritti per la propria strada. Penso comunque che qualcosa stia cambiando e che le persone si stiano rendendo conto che ci sono dei limiti”.

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Chiusura dedicata all’addio di Ronaldo e al futuro alla Juve: “Più responsabilità? Siamo tutti sotto pressione, dato che sono in prestito. Può essere che la gente parli e mi guardi di più, ma quando non sei il padrone del tuo destino l’unica cosa che puoi fare è lavorare”.

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