Milan e Juventus hanno messo il mirino su uno dei potenziali crac del calcio internazionale, ma dalla società arriva un messaggio ben preciso
Milan e Juventus sono a caccia di un attaccante su cui fondare il nuovo ciclo. I rossoneri devono necessariamente pensare all’eredità di Ibrahimovic, con Giroud che pure non è decisamente un giovanotto. I bianconeri, invece, probabilmente non riscatteranno Morata e Kean non è il preferito di Allegri.
Insomma, i radar di Maldini e Cherubini sono ovviamente puntati sul mercato italiano, europeo e internazionale. Tanti i nomi che già da mesi si rincorrono, soprattutto giovani talenti in grado di aprire un nuovo percorso di crescita. Giocatori non ancora esplosi definitivamente, progetti di campione ma che abbiano già dimostrato le loro qualità. Scommesse, ma non troppo, magari accompagnate da un’occasione contrattuale. Ma anche con un esborso importante, con la speranza che l’investimento frutti a breve.
Julian Alvarez è uno dei talenti accostati di più in queste settimane soprattutto al Milan, ma anche alla Juventus. Classe 2000, al River Plate sta facendo grandissime cose. Nell’ultimo turno di campionato ha fatto addirittura 4 gol, in questo periodo è scatenato e sembra lanciato verso grandi palcoscenici. Però i Millionarios frenano: “Crediamo che sia giovane, è cresciuto molto, il mondo parla di lui e c’è un Mondiale l’anno prossimo: questa è la realtà”. A parlare è Jorge Brito, vicepresidente del club e candidato alla presidenza alle prossime elezioni: “Noi cerchiamo sempre di far muovere un calciatore quando ha raggiunto il suo massimo livello, in un momento che sia buono sia per lui che per il club. E crediamo che Julian Alvarez non abbia ancora raggiunto il suo top“, ha detto Brito a ‘Olé’.
Il dirigente del River ha ammesso che l’intenzione è quella di incontrare presto l’agente appena tornato dall’Inghilterra, con un contratto che scade a dicembre 2022. E Brito ha tenuto a sottolineare un’altra cosa: “Discussioni? Con i giocatori il nostro rapporto è umano e d’affetto. Non li invadiamo con le nostre questioni lavorative e di mercato. Questo resta nell’ambito dello staff tecnico e sportivo. Però un giocatore così non si vedeva da tempo in Argentina”.
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