Il presidente de La Liga, Javier Tebas, ha parlato della Superlega e delle soluzioni per risollevare il sistema calcio
Al Social Football Summit 2021 si tratta il calcio a 360 gradi. Il presidente de La Liga Javier Tebas ha parlato del calcio spagnolo, ma soprattutto internazionale, dalla Superlega alla condotta del PSG, spesso al centro delle invettive del numero uno del massimo campionato spagnolo.
Ecco le parole raccolte da Calciomercato.it, presente all’evento: “La Superlega non avrebbe risolto i problemi del calcio. Anzi distruggerebbe l’ecosistema del calcio. Ci sono più di 1500 club di ogni dimensione, non compresi in questo progetto che avrebbe risolto un problema aggravando gli altri. Aumentare gli introiti delle competizioni internazionali avrebbe diminuito quelli nazionali. Ci sarebbero stati 1 miliardo e 900 milioni di entrate in meno con la Superlega a livello nazionale, tra diritti e altro”.
Social Football Summit, Tebas: “City e PSG causano inflazione nel calcio. Ci vogliono regole”
Tebas ha una soluzione chiara: “Si deve regolare il Fair Play Finanziario in modo più diligente e agire in relazione a club come il PSG. Bisognerebbe solo regolamentare i costi. Ci sono problemi economici in alcuni campionati, i problemi che hanno Juve, Inter o Milan o altre squadre bisogna chiedersi da dove vengono. Un’altra competizione non è la soluzione, è una questione non sportiva ma economica, bisogna agire solo con il Fair Play Finanziario. Nessuno deve spendere più di quanto ricava, è proibito in qualsiasi ambito economico in nome della competitività. Allora certi club ricorrono ai fondi, provocando un’inflazione e l’ingresso di denaro che non ha nulla a che vedere con il calcio”.
“Superlega? Ma per piacere… Siate più creativi! Bisogna cercare di agire sull’aspetto economico. In Spagna abbiamo stabilito un importo massimo che un club può spendere per la rosa, è stata una soluzione buona. In questo modo non abbiamo dovuto chiedere soldi allo stato, al contrario. Il problema non è che i capitali vengano dall’estero, ma che vengano da altri stati e che siano senza limiti. Club come City e PSG apportano costantemente capitali, gonfiano gli sponsor, si compete con un mercato totalmente inflazionato. Bisogna mettere un limite alle rose”.
Tebas parla poi anche delle soluzioni adottate nel calcio spagnolo: “Saranno immesse anche nuove risorse con CVC, con un capitale di quasi 2 miliardi da dividere per 39 club. Il 15% va indirizzato per i calciatori, salari e rosa, il 15% per l’ammortamento dei debiti e il 70% per le infrastrutture. Abbiamo individuato tante carenze a livello di infrastrutture in Spagna, che vanno migliorate per non danneggiare la competitività del nostro calcio. La presenza di CVC accelererà la crescita che altrimenti ci sarebbe stata in 20 anni. L’esperienza dei tifosi nelle città sportive e negli stadi sarà più digitale e coinvolgente, per cui saranno anche disposti a pagare di più. Si produrranno più talenti, i club vedranno aumentare la propria notorietà. Senza l’investimento di CVC caleremmo del 15% in 10 anni, al contrario aumenteremo il fatturato del 30% in 10 anni. Più guadagnerà CVC, più guadagneremo anche noi. Cosa ruberei all’Italia? Mi piacerebbe organizzare la coppa e la Supercoppa. La Serie A deve essere consapevole che in Europa è la competizione che ha più potenzialità, quella che può essere più vicina alla Premier, ma devono agire per questo”.