Maurizio Pistocchi ha parlato del momento negativo per l’Italia e dei problemi che hanno portato alla disfatta degli azzurri
L’Italia non è riuscita a centrare la qualificazione diretta ai Mondiali di Qatar 2022. Ieri sera è arrivato un altro risultato negativo: un pareggio contro l’Irlanda del Nord che assolutamente non è sufficiente per centrare l’obiettivo.
Oggi Maurizio Pistocchi ha commentato il momento degli azzurri e i problemi che da anni affliggono il nostro calcio, ai microfoni di CMIT TV: “Basta guardare la classifica marcatori, hai già la risposta: c’è solo Immobile e il resto sono stranieri. Non abbiamo fatto scelte per valorizzare il nostro patrimonio. E’ un problema grosso e non risolvibile nel breve: è un problema di scuola e formazione”.
Il discorso si sposta, dunque, sulla crescita dei giovani: “Abbiamo avuto settori giovanili in grado di produrre grandi giocatori, ora non è così. Bisogna ragionare sul lungo periodo. La Germania creò centri di formazione, adottò determinati criteri per i settori giovanili. In questo Paese, ognuno fa quello che gli pare. Purtroppo ci eravamo illusi dopo gli Europei, perché l’Italia aveva effettuato una serie di prestazioni al di sopra delle sue possibilità. Dall’Italia del ’90, l’Italia ha fondato i suoi risultati su pareggi e calci di rigore. Dall’82 non abbiamo avuto squadre in grado di imporre il loro gioco”.
Il rimpianto, quindi, resta: “La vittoria è una conseguenza, non è figlia di prodezze individuali: il calcio è uno sport collettivo, l’abbiamo avuto nei recenti Europei. Mancini ha ereditato da Ventura una situazione disastrosa, ha avuto il coraggio di lanciare dei giovani e di creare un bel gioco. Non basta se alle spalle non hai una struttura”.
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Pistocchi continua a soffermarsi soprattutto sul tema giovani: “Il calendario internazionale è molto stretto, obbliga i calciatori a partite ravvicinate e questo è un problema per tutti. Il nostro è un problema di regole. I giovani non vengono valorizzati e quando vengono valorizzati, gli allenatori spesso pagano. Non si ha pazienza. Ballardini ha fatto giocare Cambiaso, Kallon e anche Bianchi. I dirigenti, come prima cosa, mandano via l’allenatore: non si dà tempo di lavorare con i giovani”.
Pistocchi torna poi sull’analisi della partita: “Abbiamo giocato male, è vero, ma abbiamo fatto una partita mediocre perché siamo poco brillanti. Nelle corse lunghe, c’era solo Di Lorenzo che andava in porta, gli altri andavano tutti piano. Questi ragazzi hanno fatto una marea di partite, anche da infortunati. L’ultimo responsabile è sicuramente Mancini, non ha responsabilità. Ha chiamato tutti quelli che poteva chiamare. Scamacca è bravino, ma non è titolare nemmeno nel Sassuolo“.
Ecco il pensiero sul bomber del Pisa: “Lucca? E’ un ragazzo che ha delle qualità. Fisicamente è diverso da tutti, ti dà un certo tipo di qualità, ma ha una buona tecnica, calcia bene le punizioni. Parlarne per la Nazionale, diventa prematuro, ma è chiaro che se fossi un grandi club, ci investirei dei soldi, ma bisogna vedere quanti. Magari diventa un top player, magari diventa come Haaland: lui era stato offerto per l’Under-23 come tutti sanno”.
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