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Spunta il retroscena | Amarezza Mancini: deluso da alcuni giocatori

Roberto Mancini sarebbe rimasto molto deluso per il comportamento di diversi giocatori con la Nazionale

La Nazionale è rimasta a bocca asciutta contro Svizzera e Irlanda del Nord, costretta incredibilmente agli spareggi per accedere ai Mondiali, con il rischio che gli Azzurri – campioni d’Europa in carica – non giochino per la seconda volta consecutiva il torneo più importante in assoluto nel calcio.

Irlanda del Nord-Italia: Jorginho nel mirino
Roberto Mancini ©LaPresse

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Il ct Roberto Mancini ha dato più volte la colpa a una condizione fisica decisamente lontana dall’essere ottimale per diversi giocatori, oltre a tanti infortuni importanti arrivati nel momento decisivo. Ma dietro le parole dell’allenatore italiano, secondo ‘Il Mattino’, c’è molto altro. Un sentimento che si nasconde dietro la fiducia mostrata e urlata ai quattro venti a più riprese.

Mancini deluso dai suoi giocatori: si aspettava più rispetto per la Nazionale

roberto mancini italia
Roberto Mancini © LaPresse

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Per il quotidiano, infatti, Mancini sarebbe rimasto molto deluso per il comportamento di tanti giocatori da settembre fino a oggi. L’amarezza deriva dal fatto che per almeno una ventina di volte si sono registrati casi di giocatori che hanno lasciato il ritiro azzurro per affaticamenti, piccoli problemi, contratture o influenze lievi. E poi nella maggior parte dei casi sono scesi in campo nel turno successivo di campionato. Solo pochi casi sono andati in controtedenza, da Pessina a Chiesa, Belotti e Verratti che si sono trascinati effettivamente i loro problemi anche con i club. E Barella, invece, ha giocato in azzurro anche se non al top.

Per questo Mancini ora sta valutando, prendendo nota, riflettendo ma con un bel po’ di amarezza, visto che si sarebbe aspettato più rispetto per la Nazionale, soprattutto con una posta così alta in palio. Ora il ct guarderà la Serie A nella speranza che esca qualche altro candidato, anche se al momento è spuntato solo l’autonomination di Joao Pedro del Cagliari, 30 anni a marzo e presto cittadino italiano. Mentre resta molto difficile, per non dire impossibile, che venga modificato il calendario a marzo per consentire all’Italia di prepararsi al meglio per il playoff. A gennaio, invece, si va verso uno stage.

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