Maurizio Sarri ritrova da avversaria in campionato la Juventus, la società che due anni fa lo esonerò dopo aver vinto lo scudetto
Sfida il sua passato e una filosofia di gioco, Maurizio Sarri. Il tecnico della Lazio prepara da ex il match di domani contro la Juventus. La parentesi bianconera, che ha seguito l’esperienza al Chelsea, è stata agrodolce. Un anno, quello dello scoppio della pandemia, e uno scudetto vinto. Tante critiche e qualche passo falso, soprattutto in Champions con l’eliminazione per mano del Lione.
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Fu difficile all’epoca scacciare il fantasma di Allegri, che domani sarà a pochi passi da lui, in panchina all’Olimpico. “Mai detto che la Juve è inallenabile. Mi rimane un campionato vinto, per uno come me che ha fatto sette promozioni cominciando dalle categorie più basse è qualcosa di importante, che chiude un cerchio di vent’anni fatti di sacrifici”, spiega Sarri in conferenza. Una precisazione d’obbligo e un bagno d’umiltà, sottolineando il percorso fatto dai campi di periferia e i meriti per il lavoro svolto.
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Del resto, anche in estate, non aveva risparmiato frecciatine ai diretti interessati. L’epilogo con il club bianconero non è stato dei migliori. E Sarri potrebbe avere qualche motivazione in più in vista della partita di domani. A Torino temono la prestazione dell’ex dal dente avvelenato e voglia di rivincita del tecnico toscano. Il verdetto lo stabilirà il campo. La dialettica tra giochisti e risultatisti, sarrismo e corto muso, invece, continuerà anche dopo il fischio finale.
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