Avere Ronaldo in squadra mette grande pressione agli allenatori, da Allegri a Solskjaer, passando per Mourinho: tanti tecnici esonerati
Da un grande potere derivano grandi responsabilità. Così Ben Parker ammoniva il nipote Peter, che diventerà poi noto come ‘Spider-man’, ma che potrebbe valere anche per chi ha in squadra Cristiano Ronaldo.
Avere la più grande star del calcio (e non solo) mondiale, infatti, porta con sé anche un carico di pressione e di attenzioni mediatiche non facili da sopportare. Lo sanno bene a Torino, dove ‘CR7’ è stato alibi e deus ex machina a seconda dei momenti. Lo sa bene Ole Gunnar Solskjaer, che questa mattina è stato ufficialmente sollevato dal suo incarico e lascia la panchina del Manchester United. Il norvegese è solamente l’ultimo di una lunga lista, che comprende anche mostri sacri come Mourinho e Ancelotti.
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Dire che Cristiano Ronaldo possa rappresentare un problema per la squadra di cui fa parte è un’eresia, senza dubbio alcuno. Però è indubbio che il fattore ‘CR7’ possa portare anche degli aspetti negativi: in primis, a livello di urgenza di successi. Chi ha in squadra il fuoriclasse portoghese non si può permettere di costruire una vittoria col tempo, ma deve riscuotere immediatamente risultati e trofei. Quando questo non avviene, spesso, il primo a pagare è l’allenatore.
L’ultimo in ordine di tempo è stato Ole Gunnar Solskjaer, che ha pagato con la panchina i risultati deludenti di questo inizio di stagione. Ma il tecnico norvegese è in ottica compagnia: nel corso dell’avventura madrilena di Ronaldo sono stati esonerati tecnici come Pellegrini, Mourinho, Benitez e Ancelotti. Anche con la Juventus il copione è stato lo stesso, con tre allenatori ‘cacciati’ in tre anni: Allegri, Sarri e Pirlo questa estate.
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Cristiano Ronaldo non è un divoratore di allenatori, ma averlo in squadra aumenta in maniera esponenziale ogni crepa e ogni difetto di un progetto tecnico. Con il portoghese sei condannato a vincere e non vincere diventa la tua condanna: ora chi prenderà l’incarico a Manchester dovrà avere ben presente questo e saper gestire la pressione che porta con sé. Ecco perché la candidatura di Zidane sembra convincere, perché il francese è stato uno dei migliori a gestire l’universo ‘CR7’.
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