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Napoli

Diego ha parlato d’amore, l’emozione ha la sua voce

Un anno senza Maradona, un anno nel quale non ci si è posti una domanda: cosa abbiamo fatto per proteggerlo? Forse, niente

Adriano Celentano non avrà pensato a Diego Armando Maradona mentre componeva una delle sue canzoni più note. La verità, però, è che Diego ci ha parlato d’amore, con l’emozione che ha la sua voce inconfondibile e melodiosa. Ed oggi, ad un anno dalla sua scomparsa, ci manca un po’ il respiro e nel suo ricordo c’è troppa luce. Quella luce che non abbiamo protetto quando Diego c’era ancora.

Durante questi primi 365 giorni senza Maradona, tante volte mi sono chiesto: anche io nel mio piccolissimo, ho fatto abbastanza per preservare il calcio? Tutti noi lo abbiamo protetto? O lo abbiamo semplicemente logorato, sfruttando il suo talento, la sua umanità, il suo bisogno circolare di amore? Credo che la risposta sia quasi banale: nessuno di noi ha fatto abbastanza per Maradona. Tutti noi, anche quelli che lo venerano ogni giorno, anche quelli che ogni attimo lo portano nel cuore, hanno preso più che dato. Questo è il destino degli immortali. Siamo tutti in debito con lui: da quelli che gli sono stati più vicini a quelli che hanno vissuto nel suo mito. Non abbiamo fatto abbastanza, ad esempio, per lanciare un SOS mentre stava male, lo abbiamo quasi abbandonato al suo tragico destino. Morire da solo, mentre eravamo impegnati a sfruttare come sanguisughe quello che ci ha lasciato. Il calcio.

Murales per Diego Armando Maradona © LaPresse

Anche ora che non c’è più, lui c’è sempre

Nella mia Napoli, oggi, si celebra e si ricorda. Perché Maradona c’è. C’è anche per quelli che non lo hanno mai visto un minuto. C’è nel mio cuore, perché se un giorno dovessi avere un figlio maschio, l’idea di chiamarlo Diego è lì. Perché Maradona è stato gioia e rivoluzione, caduta e risalita, è stato lo specchio di come anche gli dei possano esser abbandonati.

LEGGI ANCHE >>> Morte Maradona, El Pibe de oro poteva essere salvato | Il responso dei medici

Solo dopo l’abbandono, solo dopo aver capito quanto è stato grosso l’errore, allora si piange, anche e soprattutto di rimorsi. Un anno fa, era metà pomeriggio, arrivavano le prime notizie. Non ci vuoi credere. Lasci perdere. Poi, diventa una valanga. Mi ritrovai a piangere con quelli che lo hanno vissuto, con quelli che lo hanno amato. Piansi in diretta, nella nostra Web Tv. Ed ho pianto stanotte, mentre rileggevo le sue parole più belle.

Diego ha parlato d’amore, l’emozione ha la sua voce.

Marco Giordano

Curioso ed appassionato di calcio e mercato. Quasi una patologia, diventata un lavoro.

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