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PAGELLE E TABELLINO ROMA-ZORYA 4-0: Zaniolo risorge, Abraham sbaglia troppo

Pagelle e tabellino di Roma-Zorya, match valido per la quinta giornata della fase a gironi della Uefa Conference League 2021/22

Zaniolo e Abraham © LaPresse

ROMA

Rui Patricio 6,5: lo Zorya nel primo tempo non sembra venuto a fare la vittima sacrificale e ci prova, Rui deve intervenire più di una volta nel primo tempo e si fa trovare attento. Nel secondo tempo può sonnecchiare.

Mancini 6,5: dalla sua parte la Roma soffre quasi niente, lo Zorya non passa mai e non è un caso. Attento e concentrato. Serata decisamente tranquilla.

Smalling 6: torna titolare dopo una vita, deve ritrovare minuti, nel primo tempo crea un po’ di apprensione su intervento in area dove la buca con il petto/braccio ma gli va bene. Gioca 70 minuti, non male, non è al meglio e in alcune occasioni si vede. Dal 70′ Ibanez 6: in scioltezza, i giochi sono chiusi al suo ingresso.

Kumbulla 5,5: dopo 8 minuti è già il peggiore in campo, non semplice. È lento, si fa bruciare e gabbare spesso da Sayyadmanesh, che gli recupera parecchi metri quasi sempre. Ha bisogno di una mano nel primo tempo, poi va meglio ma la partita ha poco da dire. C’è ancora parecchio da lavorare.

Karsdorp 6: spinge poco, è abbastanza attento e composto, cerca di non scoprirsi perché comunque lo Zorya di presupposti per fare male ne crea. Lascia spazio ai tre davanti, non si scompone e fa il suo. Ordinato e senza pensieri.

Perez 8: negli ultimi 55 giorni ha giocato a malapena 90 minuti, rientrare così dopo una vita non è mai facile, invece lui fa trovare subito pronto ed è il più attivo. Pimpante, partecipe, pericoloso, ma anche cattivo e utile: un gol che sblocca la partita dove Zaniolo e Abraham avevano fallito. Poi si guadagna il rigore e tante altre occasioni. Galleggia tra il centrocampo e la trequarti in una posizione ibrida, ma è tra i migliori anche nel secondo tempo. È dappertutto.

Veretout 6,5: in mezzo al campo lo Zorya è davvero pochissima cosa, i compiti gli riescono più facili e partecipa di più al gioco. Una buona prestazione, macchiata dall’errore sul rigore: niente di grave, può succedere e i portiere avversario compie un ottimo intervento. Forse ci è andato con un po’ di leggerezza. Secondo tempo senza patemi, organizza e presidia concedendosi qualche metro.

Mkhitaryan 7,5: la partita di Marassi sembra averlo sboccato, ridato un po’ di certezze. Oggi schierato addirittura da regista di centrocampo, ma con quella qualità e soprattutto intelligenza, potrebbe fare pure il centrale di difesa. Sempre posizionato bene, anche in area, gioca a un tocco e fa tutte le cose giuste. Nei primi secondi si mangia un gol non da lui davanti alla porta, non pesa e comunque era pure offside. Molto bene anche nella ripresa, dove alza il suo baricentro e mette lo zampino pure nel quarto gol. Dal 79′ Missori sv

El Shaarawy 7: parte bene, sbaglia qualche appoggio non da lui, poi l’esterno per Carles Perez è coi giri contatissimi, da leccarsi i baffi. Cerca di sfruttare le praterie dello Zorya, anche se non sempre ci riesce. Sempre in partita e propositivo comunque. Poi arretra un po’, si preoccupa di coprire. Dal 69′ Zalewski 6: qualche buono spunto, sempre un’ottima ococasione per mettere minuti e fare esperienza per un ragazzo in cui la Roma (e pure Paulo Sousa) crede molto.

Zaniolo 8: allora, in realtà ci sarebbe da esaminare la prestazione di Zaniolo in un certo modo. Sotto porta e negli ultimi metri continua a fare un po’ troppi errori. Bravo nel lanciare subito El Shaarawy nel primo gol senza indugiare, ma poi davanti al portiere quasi gli tremano le gambe. E per fortuna non per qualche altro disgraziato infortunio. Prima si fa rimontare, poi con un quarto d’ora a disposizione viene ancora murato. Sul gol, non a caso, va di istinto a scaricare il destro e fa malissimo. Però l’esultanza così liberatoria gli fa tanto tanto bene. Dopo la rete gioca più libero ed è imprendibile nelle sue continue accelerazioni, nella prima dopo 30 secondi imbarazza Imerekov ed è stavolta lucidissimo nel vedere e servire alla perfezione Abraham. Dal 70′ Shomurodov 6: venti minuti in cui prova a farsi vedere, ha una sola grande occasione, fa tutto benissimo ma il portiere fa un miracolo.

Abraham 7: il gol che si mangia in apertura da una manciata di centimetri è roba da primo Edin Dzeko, quando era ancora ‘Cieco’ e sbagliava la qualunque. Ok tutto, la sfortuna, i pali, ma per gol così – poi se ripensi ai 40 milioni – qualche perplessità viene. Non vogliamo dire che sia scarso, sono passate 15 partite, ci mancherebbe, però di sicuro gli errori sono troppi. Utilissimo sul primo gol, quando apre la strada a Zaniolo. Poi la rete la trova, a porta vuota. Poi addirittura doppietta in rovesciata. Tutto bello, però per la mole di occasioni importanti all’interno dell’area, potenziali e reali, il bottino poteva e doveva essere maggiore, anche perché non si gioca sempre contro lo Zorya. Ancora troppi errori, ma è già un grosso passo avanti. Dal 76′ Mayoral sv

All.: Mourinho 7: la Roma parte fortissima, crea un sacco di occasioni ma ne spreca pure tantissime. Piazza qualche giocatore in ruoli inediti, ma con qualità. Lo Zorya in difesa è inesistente, totalmente scollato, ma crea diversi pericoli e la sensazione è che comunque Rui Patricio debba stare sempre sull’attenti. Secondo tempo sul velluto e pure un rigore sbagliato. Passeggia sui resti dello Zorya e vince la sua ‘finale’ qualificandosi, pur se con qualche apprensione di troppo. Dopo Genova un’altra bella boccata d’ossigeno e di serenità che aiuta tanti a ritrovare fiducia. Col Toro però sarà un’altra storia.

ZORYA

Matsapura 6,5: poverino gli arrivano un po’ da tutte le parti, fin dal primo minuto della partita. Lui fa quello che può e anzi lo fa pure bene, dal momento che mostra un paio di interventi mica male e poi tiene in piedi i suoi a fine primo tempo parando addirittura ottimamente un rigore a Veretout. Non facile anche psicologicamente lo 0-2. Altro non può fare. Nel finale miracolo su Shomurodov, alla fine è comunque il migliore in campo, pur con 4 gol subiti.

Favorov 4,5: sempre fuori posizione, è un’infilata dopo l’altra dalla sua parte. La fascia destra dello Zorya è un porto di mare, dove ognuno fa quello che vuole. Non ha armi per controbattere.

Vernydub 5,5: nel primo tempo prova a reggere la difesa, è bravo più di una volta su Abraham, nei primi minuti è molto attento, ma la Roma attacca con velocità troppo alta e lui si ritrova sempre in parità numerica. Buonissimo il salvataggio anche nella ripresa sull’inglese. Ultimo a mollare.

Imerekov 5: anche lui quasi inerme e inerte, si stringe su Abraham, cerca di tenere la posizione ma più di quello non riesce. Dopo 30 secondi nella ripresa viene distrutto sportivamente da Zaniolo, che quasi neanche lo sente.

Juninho 5: non sfonda quasi mai, anche se nel primo tempo ci prova a dialogare nello stretto con la punta e qualcosa di buono esce pure fuori. Manca però tutto il resto. Zero peso in fase difensiva. Dal 70′ Snurnitsyn 5: non cambia nulla.

Kabaiev 5: si sbatte cercando muoversi come anche dentro al campo per dare una mano, ma è una goccia nell’oceano. Qualche trama offensiva nel primo tempo, ma niente più, un po’ anonimo.

Buletsa 4,5: a lui – più che con l’anonimo – la chiamata non arriva proprio. A centrocampo è una mattanza, Veretout e gli altri soprattutto nel secondo tempo passeggiano. Zero schermo davanti alla difesa, sfilacciatissimi. Dall’83’ Owusu sv

Cvek 5: copia e incolla col compagno di reparto. Fa uno squillo in apertura con un gran tiro, poi se ne perdono completamente le tracce. Da casa hanno chiamato preoccupati.

Sayyadmanesh 5,5: nel primo tempo è il potenziale grimaldello dello Zorya, perché gioca su Kumbulla che più di qualche buco lo concede. Lui ne approfitta, ma neanche troppo. Relativamente pericoloso, un paio di buoni palloni li mette ma in area non c’è granché. Dall’83’ Cristian sv

Zahedi 5: appunto, in area poco. Lui in realtà è quello che si muove un po’ di più, viene incontro, cerca di lavorare anche spalle alla porta, ma incide pochissimo. Dal 45′ Gladkyy 5: nell’economia del gioco dello Zorya e nella pericolosità quanto cambia? Zero carbonella.

Gromov 4,5: lui invece assente ingiustificato in mezzo all’area ma anche nella manovra fa fatica a muoversi in mezzo ai difensori della Roma, comunque massicci, e la qualità dei centrocampisti giallorossi. Dal 45′ Nazaryna 5: qualche tentativo, senza grande convinzione.

All.: Skrypnyk 5: per lo Zorya partenza con doppio rischio incredibile, ma non lo accusa e anzi macina qualche buona occasione, recupera qualche pallone, è veloce, cerca di fare le cose fatte bene, le sovrapposizioni. Due o tre tiri relativamente pericolis, fa sentire in qualche modo di esserci. Ma di concretezza neanche l’ombra. Il rigore parato non gli dà nuova linfa, il terzo subito così a freddo dopo 30 secondi ammazza definitivamente gli ucraini. Che escono comunque senza rimpianti, contro due squadre ovviamente parecchio più forti, lottando finché possibile.

Arbitro: Kovacs 6,5: nel primo tempo è molto bravo a lasciare il vantaggio alla Roma sul fallo subito da Abraham, infatti poi i giallorossi concretizzano e passano in vantaggio. Sul rigore ci pensa un po’ ed effettivamente non era proprio semplicissimo da vedere in diretta, ma ci poteva pure stare. Secondo tempo facile facile.

Il tabellino di Roma-Zorya 4-0

Marcatori: 15′ Carles Perez, 33′ Zaniolo, 46′ Abraham, 75′ Abraham

Ammoniti: Karsdorp, Mancini

Roma (3-4-1-2): Rui Patricio; Mancini, Smalling (70’ Ibanez), Kumbulla; Karsdorp, Veretout, Mkhitaryan (79’ Missori), El Shaarawy (70’ Zalewski); Carles Perez; Zaniolo (70’ Shomurodov), Abraham (77’ Mayoral). A disp.: Fuzato, Reynolds, Diawara, Bove, Pellegrini, Darboe, Tripi All.: Mourinho

Zory (4-4-2): Matsapura; Favorov, Vernydub, Imerekov, Juninho (70’ Snurnitsyn); Kabaiev, Buletsa (83’ Cristian), Cvek, Sayyadmanesh (83’  Owusu); Zahedi (46’ Zahedi), Gromov (46’ Nazaryna) A disp.: Saputin, Zhylkin, Khomchenovskyy, Gladkyy, Lunov, Alefirenko All.: Skrypnyk

Arbitro: Kovacs
Guardalinee: Marinescu e Artene
IV U
omo: Chivulete

 

Francesco Iucca

Giornalista pubblicista, dal 2013 inseguo un sogno. Sempre alla ricerca di 'cosa c'è dietro'. Tengo alla lontana quelli che 'Il calcio è solo un gioco', ma Roger Federer è il mio dio. Totalmente dipendente dal calciomercato e dall'adrenalina dell'ultimo giorno. Amo la musica, cantante a tempo perso.

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