Dusan Vlahovic a tutto tondo in un’intervista concessa ai media serbi, dai colloqui con Ibrahimovic e Ronaldo ai suoi obiettivi
Dusan Vlahovic è senza dubbio uno dei giocatori più importanti del nostro campionato, arrivato già a 10 gol in campionato e trascinatore di una Fiorentina che è arrivata in zona Europa League, a non troppi punti di distanza dalla Champions League. La doppietta contro il Milan che ha portato alla vittoria prestigiosa sui rossoneri, fino ad allora imbattuti, ha ulteriormente alzato la considerazione dell’Italia e dell’Europa nei suoi confronti.
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Come vi abbiamo raccontato a più riprese, sul classe 2000 ci sono tanti top club, ma l’intenzione del giocatore – in scadenza 2023 – è quella di aspettare la Juventus. Intanto Vlahovic si è raccontato a ‘telegraf.rs’: “La partita contro il Milan è stata da sogno, ma come in ogni lavoro, quello che è stato è già tutto dimenticato e la cosa più importante è quello che deve arrivare. Cerco di non seguire molto i media, ma in qualche modo loro riescono sempre a raggiungermi. O me li mandano i miei amici o lo vedo sui social. Devo continuare ad allenarmi ancora più duramente e con una voglia e una volontà ancora maggiori e spero di continuare così”.
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Vlahovic ha poi parlato anche di quello che gli ha detto Ibrahimovic dopo la sfida col Milan: “Zlatan mi ha detto in serbo ‘Non mollare, vai avanti‘ e mi ha scritto un messaggio nella nostra lingua sulla maglia. Ogni partita contro il Milan ha per me è speciale, perché tutti conoscono le storie su Ibrahimovic, che è il mio idolo. Sabato ho segnato i miei primi gol al Milan, ho vinto contro il Milan per la prima volta da quando gioco ed è un grande piacere”. Ma Vlahovic è l’erede di Ibrahimovic? “Non mi sento il suo erede e penso che ognuno dovrebbe fare la sua strada. Lui è un grande campione, uno dei migliori attaccanti che abbia mai giocato a calcio ma devo fare ancora molto per avvicinarmi al suo livello. Cerco di avere un mio percorso, di lavorare di più su me stesso, di migliorarmi e di cercare di ottenere i migliori risultati”.
Ma cosa gli ha detto Ibra? “Abbiamo parlato della scorsa stagione, poi sono andato nello spogliatoio del Milan e abbiamo scambiato due parole, mi ha dato la sua maglia e abbiamo fatto una foto. Me lo ha detto in quel momento in serbo: ‘Non mollare, vai avanti‘ e ha scritto quel messaggio nella nostra lingua sulla maglia, mi ha emozionato. Avevano perso e non volevo andare da lui, so cosa si prova quando si perde, non è piacevole e considerando che conosco tanti calciatori del Milan, non volevo disturbare nessuno”.
Vlahovic ha poi ammesso di voler portare la Fiorentina in Europa: “Stiamo tutti lavorando e vogliamo andare in Europa, perché la Fiorentina non ci gioca ormai da molti anni e penso che sarebbe un grande successo per il club, se lo merita“. Infine sull’incontro con Cristiano Ronaldo in Portogallo-Serbia, match che ha condannato CR7 ai playoff: “Mio papà mi diceva sempre, dopo ogni partita, che tu vinca o perda, di andare a salutare gli avversari, stringere la mano a tutti e all’arbitro. Lo faccio ancora oggi. Allora sono andato da lui e in quel momento, comprensibilmente, era molto nervoso e arrabbiato. L’unica cosa che mi ha detto, come è più o meno noto, era che il gol a Belgrado doveva essere convalidato e che questo forse ha ribaltato tutto. Io gli ho augurato buona fortuna per i playoff e gli ho detto che passeranno il turno, perché hanno uno dei migliori giocatori al mondo”.
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