Dries Mertens è stato il grande protagonista della vittoria del Napoli contro la Lazio. Non è sfuggita una sua frase prima della partita
Sapeva già tutto e l’aveva lasciato intuire con una frase che non è sfuggita a nessuno. “Osimhen? Se giochiamo palla a terra, saprò come rendermi utile“. Dries Mertens, con parole simili, aveva anticipato la goleada del Napoli contro la Lazio nella notte dedicata a Maradona.
Intervenuto prima dell’inizio della partita, aveva svelato il piano dei suoi, l’unico possibile per sopperire alla doppia assenza di Anguissa e Osimhen: cambiare filosofia di gioco. Non più profondità immediata appoggiandosi sul nigeriano, ma ritorno all’antico con un fitto, intenso e mai sterile palleggio. Grazie alla presenza di Lobotka e, appunto, al fattore Mertens, l’attaccante perfetto – citando Spalletti – per il 4-2-3-0.
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Mertens e il ‘nuovo’ Napoli
Spalletti, senza la fisicità di Anguissa e Osimhen, quasi fosse un antipasto della Coppa d’Africa (quando mancherà anche Koulibaly), ha rivoluzionato il Napoli senza stravolgerlo. Ha accorciato la squadra, chiesto a Lobotka di diventare faro rapido e risolutivo, motivato Mertens – tornato ai suoi livelli – e ai due interni, Fabian Ruiz e Zielinski, di inserirsi a turno senza dimenticare di accompagnare la manovra.
Il Napoli si è mosso a fisarmonica, è stato bello da vedere ma anche concreto, all’occorrenza cinico e spesso entusiasmante. Non c’era altra soluzione per non avvertire la doppia grave assenza. Non si poteva ripetere il gioco in funzione di Osimhen, ne serviva un altro. Spalletti ha saputo individuarlo.
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Gli errori di Sarri
Qualcuno lo ha paragonato a quello di Sarri, ma in campo s’è visto solo il Napoli di Spalletti, altrimenti l’allenatore della Lazio avrebbe saputo trovare valide contromisure. Invece ha continuato ad alzare la difesa, ha lasciato libero Lobotka (perché?), è rimasto rigido rispetto alle proprie idee di calcio così distanti dal copione della partita. Il Napoli ha ringraziato e ha vinto in scioltezza. Giocando palla a terra, con passaggi corti, rapidi e precisi. Valorizzando Mertens. Che sapeva già tutto.