Cristiano Ronaldo resta al centro delle notizie di mercato, soprattutto dopo l’arrivo di Rangnick: Michael Carrick spiega la verità sulla questione CR7
Il ritorno di Cristiano Ronaldo al Manchester United non è probabilmente come il portoghese se lo aspettava. L’ex Juve è tornato a Old Trafford per sentirsi nuovamente competitivo per vincere dei titoli dopo le annate storte in bianconero, ma la realtà è stata diversa.
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I Red Devils sono in grossissima difficoltà in campionato e hanno addirittura cambiato allenatore mentre in Champions League si sono qualificati al turno successivo, ma anche la Juve è sempre passata comodamente agli ottavi. Come se non bastasse, al posto dell’amico Solskjaer, è arrivato un manager come Rangnick, che qualche anno fa aveva bollato come ‘vecchio’ CR7 e che sulla carta ha una filosofia di gioco lontana dalla sua. In particolare in Inghilterra si discute sulla capacità di Ronaldo di mettere in atto il pressing intenso voluto dal tedesco. E di conseguenza, legato anche ai risultati, un futuro già lontano da Manchester in estate.
Nella conferenza stampa prima della partita contro l’Arsenal, Michael Carrick – che continuerà a essere il traghettatore dello United anche nella prossima gara – ha chiarito la situazione intorno al ‘caso’ CR7, partito in panchina col Chelsea: “Non l’ho vista come una decisione così importante. Siamo andati tutti d’accordo, la partita è andata bene, non è stato un dramma. Sembra che sia stata una decisione importante, ma in realtà per me non lo è stata. Puoi chiedere a Cristiano, il modo in cui ha risposto alla panchina è stato perfetto. Nello spogliatoio è stato incredibile e ha supportato i compagni. Sono entrato per fare il mio discorso nell’intervallo e lui si stava scaldando con 10 minuti di anticipo, pronto per entrare nel secondo tempo. Si può dire quello che volete, girare la cosa in modo negativo, ma dietro le quinte la realtà è molto diversa“.
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Poi Carrick dice anche la sua sulla convivenza Ronaldo-Rangnick: “È un falso mito il fatto che Cristiano non possa giocare nel pressing del mister. Ha giocato in tantissime squadre degli anni, in maniera importante, e in una grande varietà di moduli e modi, continuando a segnare ovunque. Sono sicuro che continuerà a farlo, non ho dubbi. I giocatori si adattano, non vedono l’ora di lavorare con Rangnick”. Per Carrick, quindi, in soldoni non esiste nessun caso Ronaldo.
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