Allarme infortuni, il vicepresidente della FIGC Umberto Calcagno ha parlato del numero di gare disputate dai giocatori e ha lanciato una novità
“I top player giocano 70 partite l’anno, 50 con meno di 4 giorni di recupero. La Lega ha respinto l’idea delle rose a 28. Diminuirà il numero delle gare nei prossimi anni”. A parlare è Umberto Calcagno, ex presidente AIC e vicepresidente FIGC.
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Calcagno è intervenuto a ‘Radio Punto Nuovo’: “Mi fa piacere che se ne siano accorti anche gli altri, la prima indagine fatta risale a 4 anni fa e pochi mesi fa l’abbiamo rifatta. I top player giocano 70 partite all’anno, di cui 50 con meno di 4 giorni di recupero: non si può continuare così”. Sul valore economico: “Tutti siamo consci del fatto che il valore aggiunto a livello economico possono darlo solo alcuni tipi di competizioni. Il valore economico del nostro calcio è diminuito. Sappiamo che solo certe partite danno un valore aggiunto a livello economico, ma non si può andare avanti in questo modo. Va tenuto conto dell’aspetto tecnico-sportivo. Abbiamo intenzione di muoverci. Ad inizio campionato scorso abbiamo chiesto che venissero allungate le rose di Serie A a 28 giocatori. Purtroppo c’è stata una risposta negativa dalla Lega. C’è un’interlocuzione in corso. Presto ci saranno nuovi incontri e ho la percezione che si capisca ciò che sta accadendo. Le partite diminuiranno. Non nel brevissimo periodo, ma presto succederà. Non sarà semplice, ma la prospettiva è questa”.
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