Inter ancora al lavoro per definire il proprio futuro, gli ultimi movimenti di Suning e i possibili scenari per i nerazzurri
Per la prima volta dopo 10 anni, l’Inter accede agli ottavi di finale di Champions League. Una buona notizia per i nerazzurri, che però non sorridono troppo dopo la sconfitta per 2-0 contro il Real Madrid e l’espulsione di Barella che condizionerà sicuramente almeno l’andata del primo turno a eliminazione diretta.
L’avanzamento tra le magnifiche 16 d’Europa è positivo in ogni caso per l’effetto benefico, dal punto di vista economico, sulle casse del club. Gli ulteriori introiti da incassare in tal modo tramite la principale competizione europea rappresentano una boccata d’ossigeno, ma la situazione resta ancora aperta, finanziariamente, a vari scenari. Suning è infatti ancora al lavoro e da parte di ‘Bloomberg’ si torna a parlare di cessione del club.
Inter, il futuro nerazzurro in un dossier: la doppia pista di Suning
Viene citato dall’agenzia americana un dossier in cui il colosso cinese avrebbe dato incarico ad un advisor per la ristrutturazione del portafoglio di attività dell’intero gruppo, in patria e non solo. Tra gli asset da monetizzare, ci sarebbe anche l’Inter. Al momento non è chiaro se l’intenzione sia effettivamente la cessione di una quota del club o la ricerca di un nuovo socio, attraverso una ricapitalizzazione. Quest’ultima ipotesi, in particolare, potrebbe permettere al gruppo Suning, anche senza l’ingresso di nuove risorse, di gestire i fabbisogni finanziari della società senza intervenire direttamente. Di certo, la situazione resta complessa, con una gestione ordinaria ancora in disavanzo nonostante le cessioni remunerative sul mercato.
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Al momento, a rallentare il tutto sembrerebbero le richieste di Zhang, che ha aspettative piuttosto elevate, di oltre un miliardo di euro per gli attivi. Lo scenario più probabile, intanto, in attesa di ulteriori sviluppi, per il prossimo futuro sembra quello di rifinanziare il debito da 375 milioni in scadenza. Si sta cercando un partner che possa sostituire Oaktree, che ha garantito il recente finanziamento da 275 milioni. Ma si è da questo punto di vista ancora nel campo delle ipotesi. Se l’ipotesi della cessione dovesse riprendere quota, potrebbe farsi sotto nuovamente il fondo arabo PIF.