Il primo posto nel Girone di Champions League non ha affatto nascosto il problema del gol in casa Juventus, vigile sul mercato delle punte
Torna il campionato e alimenta riflessioni in chiave mercato in casa Juve. Sedici partite giocate in questa Serie A e solo 22 gol fatti, meno di 1,5 per gara. È uno score che, parametrato allo stesso periodo delle stagioni passate, non regge il confronto con la Juve di Pirlo (giocata la sedicesima giornata le reti erano 34) e con quella di Sarri (ferma a 29 reti dopo dopo le prime 16 gare del campionato 2019-2020).
Ma nemmeno con le precedenti di Allegri che a dicembre, dalla prima stagione in cui arrivò a quelle successive, aveva segnato nell’ordine 34, 25, 35, 41 e 33 reti. Insomma un problema del gol in casa bianconera – mentre il tecnico livornese riceve rassicurazioni dal cammino in Champions – effettivamente c’è: Dybala è il capocannoniere bianconero del campionato con il magro bottino di 5 reti, la coppia Morata–Kean mette insieme lo stesso numero di gol, 3 lo spagnolo e 2 Moise. Dei tre attaccanti del campionato in doppia cifra nessuno ha la maglia della Juve addosso. Semmai uno rappresenta un sogno, in questo momento non troppo realizzabile: parliamo del capocannoniere della Serie A, quel Dusan Vlahovic della Fiorentina arrivato a 13 reti.
Un sogno complicato, ma ancora vivo nella mente dei dirigenti bianconeri, al netto della difficile congiuntura che si sta vivendo in questo momento. La presa resta ancora salda sul giocatore, a dir poco affascinato dai colori bianconeri, ma esplorare altri sentieri resta d’obbligo. E occhio al Mister X.