Il tecnico del Napoli, Luciano Spalletti, è intervenuto ai microfoni del post partita dopo il successo di misura a San Siro contro il Milan
Missione compiuta per il Napoli, che riesce ad espugnare San Siro battendo di misura il Milan di Pioli. È bastato un gol di Elmas dopo appena 5 minuti a regalare i tre punti agli azzurri. Agganciati rossoneri in classifica e Inter a -4. Nel corso del post partita il tecnico Luciano Spalletti, ai microfoni di ‘Dazn’, ha commentato il successo ottenuto.
ORGOGLIO PIÙ GRANDE: “Mi ha fatto piacere vedere di reggere così la partita per 90 minuti senza abbassarsi troppo anche quando è entrato Giroud. Abbiamo sofferto la fisicità di Ibra e Giroud. Potevamo organizzare delle ripartenze con i piccoletti davanti e non ci siamo riusciti, perchè la fisicità è fondamentale nel calcio. Ma abbiamo fatto una grande partita contro un grande avversario”.
PETAGNA, JUAN JESUS E RRAHMANI: “Petagna forse potevo lasciarlo in campo. Se non riesci a organizzare una buona costruzione dal basso, Petagna serve per forza. Noi abbiamo cercato di tenere palla, ma soprattutto di ripartire e far male all’avversario. Loro si sono aperti e gli mancavano un po’ il corpo centrale. Non siamo riusciti a gestire le ripartenze e qui fai male a far uscire Petagna. Juan e Rrahmani due colossi, sono d’accordo”.
LOBOTKA: “Volevamo portare pressione. Se a Ibrahimovic la fai buttare da distante diventa meno facile per loro. La partita l’abbiamo gestita bene, anche se l’aggressività del Milan non ti fa giocare. Lobotka in questo ci ha dato una mano con i suoi avvitamenti. Un po’ come faceva Pizarro. Io quando giocavo finivo al fallo laterale dalla parte opposta (ride, ndr)”.
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BLOCCO SQUADRA: “Hanno lottato e fatto blocco squadra corto. Abbiamo messo in evidenza il fatto di mettersi a disposizione per portare a casa un risultato che per noi era fondamentale dopo due sconfitte per certi versi anche immeritate. In questi casi diventano di piombo le maglie, ma loro sono stati bravi”.
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SCARPINI: “Volevo giocarla questa partita, non ci ho mai giocato in un campo e in una squadra così (ride, ndr). Sono scarpe famosissime, si giocava già ai miei tempi con quelle“.
VESUVIO: “Questa volta non è stato solo una cartolina di Napoli, ma anche il nostro atteggiamento”.
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