Sinisa Mihajlovic ha parlato in conferenza stampa prima della partita contro l’Inter di domani alle 12.30
La Serie A riparte e lo fa nel giorno della Befana, come da tradizione, addirittura con tutte e dieci le partite nella stessa giornata. Un evento che non capitava da tempo e che tra l’altro si ripeterà domenica 9 gennaio. Saranno due turni, i primi due del girone di ritorno, fondamentali per la classifica e non solo, visto che il Covid continua a impazzare. Lo sa bene anche il Bologna, che oggi ha comunicato altri quattro positivi con il totale che sale addirittura a otto.
Un bel problema per Sinisa Mihajlovic, che domani alle 12.30 ospiterà la capolista Inter, squadra più in forma del campionato per distacco. L’allenatore serbo ha usato l’ironia per presentare il match: “Il nostro è un gruppo positivo, ma che diventasse virale non lo avrei mai pensato. Ma la vita si vive nonostante i problemi, è come si esce dai problemi, quindi servirà equilibrio mentale e fisico. Abbiamo otto positivi, in più gli infortunati e la Coppa d’Africa. Arriviamo a 12 giocatori indisponibili”.
Mihajlovic cerca di sdrammatizzare la situazione assenti per Bologna-Inter, senza dubbio rasserenato anche dall’ottima classifica: “In questi giorni – continua il mister in conferenza – sono l’allenatore più pagato al mondo, visto che alleno la Primavera. Abbiamo preparato la partita, anche se non è facile, però dobbiamo adattarci e domani saremo in undici in campo come l’Inter. Non ci sono scuse o alibi, sono convinto che chi giocherà farà bene. Si parte sempre da 0-0, poi dopo la sosta può sempre succedere qualcosa di strano. Siamo in casa, vogliamo anche vendicare i sei gol dell’andata”.
Poi qualche singolo: “Medel lo scorso anno ha avuto tanti infortuni, non era titolare e voleva andare via, io non ero contrario. Poi l’ho fatto giocare e lui ha fatto benissimo. Dijks l’ho rivisto come nei primi mesi, può dimostrare il suo valore. Anche per Orsolini può essere una possibilità. Poi di mercato non mi piace parlare, non posso perdere energie su cose che non posso controllare quando ho due partite in tre giorni. È ovvio che chi gioca meno potrebbe avere la possibilità di mettersi in discussione altrove per poi tornare”. Infine sul caso Djokovic: “Se lo hanno invitato ci sarà un motivo. Lo hanno invitato anche perché è Djokovic, il numero uno del mondo, se fosse stato il numero 100 magari non lo avrebbero invitato. Non so di chi sia la responsabilità di questa situazione. Per il mondo del tennis è giusto che ci vada”.
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