Dall’Asl di Torino filtra una posizione precisa mentre nel Napoli si aspetta l’esito definitivo di due tamponi contrastanti. E il protocollo diventa ufficiale
Juventus-Napoli continua a far discutere e ad arricchirsi di nuovi dettagli. Oltre alle quattro partite saltate in questa prima giornata di ritorno, il match dell’Allianz Stadium è quello ovviamente più a rischio per la situazione Covid nel club azzurro. Ieri l’Asl di Napoli 2, oltre ai nove positivi già accertati, ha fermato anche Zielinski, Lobotka e Rrahmani, tutti già presenti a Torino con la squadra. Tutti e tre, come confermato anche oggi dall’Asl, non potranno scendere in campo.
Il Napoli è partito con 19 convocati, molti dei quali ragazzi della Primavera. Una situazione completamente borderline che ha continuato a gettare più di un’ombra sulla possibilità che il match di giocasse. Al momento, stando a quanto risulta a Calciomercato.it, l’unica posizione ufficiale da parte del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl di Torino è che si riserva la facoltà di isolare i casi positivi e nient’altro. Dunque nessun potere decisionale diretto sullo svolgimento o meno della partita Juventus-Napoli. Mentre la Lega Serie A, come emerso dal consiglio straordinario, ha deciso di non rinviare nessuna partita, con un atteggiamento che ha irritato e non poco anche il presidente De Laurentiis.
Pochi minuti fa il club partenopeo ha ufficializzato un nuovo caso positivo nell’ambito dell’ultimo giro di tamponi effettuato. Si tratta di un membro dello staff tecnico, il decimo positivo insieme ad altri due colleghi dello staff di Spalletti, lo stesso tecnico toscano, un magazziniere e cinque calciatori: Mario Rui, Osimhen, Lozano, Malcuit e Meret. Il Napoli, nel suo tweet ufficiale, ha aggiunto anche che alcuni tamponi sono in attesa di essere riprocessati. Si tratta, secondo le indiscrezioni in nostro possesso, dei tamponi di due calciatori che hanno dato esiti contrastanti. Quindi si attendono anche i risultati degli altri test per definire con certezza il numero di casi.
Ovviamente gli azzurri spingevano per non giocare vista la situazione e gli assenti, ma soprattutto il focolaio che evidentemente non si è estinto. A differenza dei bianconeri, che invece hanno fatto pressioni per scendere regolarmente in campo. Nel frattempo la Lega Serie A ha diramato le linee guida ufficiali, risolvendo tecnicamente la questione: con 13 calciatori (di cui almeno un portiere) della prima squadra e della Primavera (nati entro il 31 dicembre 2003) la partita si gioca.
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