Roma-Juventus è anche l’incrocio tra due allenatori, nonostante l’assenza fisica di Allegri, che si sono ‘giocati’ la panchina giallorossa solo pochi mesi fa
Sarebbe stato una sorta di rendez-vous dopo essersi sfidati, senza neanche saperlo, per la successione a Paulo Fonseca sulla panchina dalla Roma. E persino in tempi diversi dentro la stessa stagione, quella scorsa. E invece Max Allegri non sarà in panchina domani con la Juventus, nella sfida all’Olimpico contro i giallorossi.
È arrivata la squalifica per un turno del Giudice Sportivo, dopo che nel referto arbitrale del match contro il Napoli erano finite quelle che il comunicato descrive come “espressioni gravemente offensive nei confronti del direttore di gara”. Parliamo dell’arbitro Simone Sozza con cui il tecnico bianconero non deve essere stato tenero. E così niente Mou contro Max, l’uomo che era finito in orbita Roma mentre la stagione di Paulo Fonseca cominciava a stentare. Con Allegri ci sono stati ammiccamenti, messaggi indiretti, poi anche un paio di faccia a faccia per dirsi chiaramente quanto ci si piacesse. In un passaggio cruciale, quello della sosta natalizia, sembrava che fosse anche tutto abbastanza pronto per valutare un cambio in corsa. Soluzione che Allegri avrebbe accettato senza gradirla fino in fondo.
Certamente, però, il tecnico che poi è tornato alla Juventus, avrebbe apprezzato molto una squadra con i valori tecnici della Roma e altrettanto certamente avrebbe chiesto a Edin Dzeko di restare. Non si saprà mai con quali risultati, così come si può sostenere che l’attaccante bosniaco probabilmente il suo ciclo in giallorosso lo avesse esaurito mentalmente e che quindi cambiare aria sia servito anche a rigenerarsi. Questo è quello che, come accade nei meandri del mercato e delle trattative, è rimasto sotto traccia e non si è più verificato. Poi ci sono stati i sondaggi tra l’entourage di Sarri e la dirigenza giallorossa. E poi il colpo di teatro dei Friedkin. Che hanno deciso in pochissimi giorni come fosse una grande occasione da non perdere quella di provare a sedersi con Jose Mourinho, che aveva appena chiuso in anticipo la sua avventura con il Tottenham, e provare a portarlo alla Roma.
Tentativo andato a buon fine. Una sorta di conferma del fatto che la proprietà giallorossa avesse in testa comunque l’identikit di un tecnico di personalità e vincente. Certamente è diverso il modo di intendere il calcio tra i due allenatori, che peraltro, tra loro, hanno sempre avuto un rapporto tiepido. La storia dopo Mourinho alla Roma la conosciamo tutti: Il tecnico di Setubal è stato annunciato quasi contestualmente alla naturale conclusione del rapporto con Paulo Fonseca. Era il 4 maggio. Il 28 dello stesso mese Max Allegri ha firmato il suo nuovo contratto con la Juventus. Qualcuno ha voluto vedere in questa sequenza, una concatenazione di eventi che nasceva proprio da quanto accaduto a Roma.
Fatto sta che il confronto tanto atteso tra i due allenatori, domani all’Olimpico, almeno direttamente non ci sarà. Ci sarà Mou, non Max, squalificato. Il suo incontro professionale con la Roma – dato curioso – è saltato per la seconda volta. La prima era nell’estate del 2013, Walter Sabatini gli fece firmare un accordo che poi non andò a buon fine per la volontà del Milan di proseguire con Max. Stavolta forse non ci si era spinti così avanti, ma l’intesa a livello mentale era molto forte e le parti se la erano confermata. Probabilmente l’ha fatta naufragare solo l’opzione Mourinho, un colpo tecnico e mediatico internazionale, scelto dai Friedkin per dare la scossa all’ambiente Roma. E’ curioso anche che entrambi, lo Special One e Max, ora siano alle prese con due squadre che non decollano e con tanti problemi sul tavolo. Dopo Roma-Juventus vedremo chi ne avrà qualcuno in più.
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