Coppa del Re, dopo quanto accaduto ieri durante il derby tra Real Betis e Siviglia arriva il comunicato ufficiale
Una scena che non ha nulla a che vedere con il mondo del calcio. Che il derby andaluso tra Real Betis e Siviglia sia una gara sentita non è certo una novità, ma quanto accaduto al Benito Villamarin ieri è certamente un episodio deplorevole. Il centrocampista del Siviglia, Joan Jordan, è stato colpito al 39′ da una spranga di ferro lanciata dagli spalti. L’arbitro ha decretato la sospensione della partita.
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La Federazione ha deciso che la gara ricomincerà proprio dal 39′ minuto (punteggio sull’1-1) alle 16 di oggi, a porte chiuse. Una decisione che il Siviglia non ha gradito, con il club che ha presentato ricorso (respinto) e che ha voluto manifestare tutto il suo disappunto attraverso un comunicato ufficiale.
Questo il comunicato del club:
“Il club desidera esprimere il suo assoluto disaccordo sulla decisione che la partita Real Betis-Siviglia degli ottavi di finale di Coppa del Re, sospesa ieri sera al 39′ a causa del lancio di un oggetto che ha colpito la testa del giocatore del Siviglia Joan Jordan, che lo ha costretto a dover essere curato all’ospedale di Quirón Salud, riprenderà oggi alle 16 a porte chiuse nel campo della squadra locale.
Il club ha presentato questa mattina ricorso alla Commissione d’Appello della Federcalcio spagnola contro la decisione del giudice unico della concorrenza all’alba di questa domenica in cui chiedeva l’annullamento della sentenza. Nella sua lettera, il club ha affermato che se il gioco fosse ripreso oggi, non potrebbe contare sul giocatore aggredito poiché Joan Jordan deve rimanere sotto sorveglianza su prescrizione medica. La commissione per i ricorsi, composta da tre membri, ha respinto il ricorso del Siviglia.
Il club vuole dimostrare ancora una volta il suo sostegno a Joan Jordan, vittima, insieme alla squadra stessa, della situazione generata e di un vero handicap dall’impossibilità di giocare in questa ripresa della partita per prescrizione medica. Riteniamo che la cosa sensata e giusta, secondo quello che dovrebbe essere una competizione sportiva, sarebbe quella di cercare una data successiva in cui il giocatore che ha subito l’aggressione possa giocare.
Nonostante tutto, il Siviglia, in un esercizio di responsabilità e nel rispetto della competizione, della città e dei propri valori, rispetterà la decisione degli organi disciplinari e in difesa dei propri interessi sportivi, andrà allo stadio Benito Villamarín per cercare di ottenere il pass per i quarti di finale. Il club ritiene che tutte le parti coinvolte debbano essere all’altezza e garantire che la partita si svolga nel massimo rispetto e in un clima di assoluta normalità”.
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