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PAGELLE E TABELLINO ROMA-CAGLIARI: Oliveira ‘hombre vertical’, Shomurodov spento

Pagelle e tabellino di Roma-Cagliari, match valido per la 22esima giornata del campionato di Serie A 2021/22

Sergio Oliveira © LaPresse

Roma

Rui Patricio 7: il Cagliari non lo impegna praticamente mai. Una parata, nel finale, che vale due punti con l’aiuto della traversa. Decisivo tanto quanto il gol.

Maitland-Niles 6,5: non attacca con continuità disarmante ma quando lo fa e punta l’avversario ha una rapidità importante e lo salta spesso mettendo pure un paio di ottimi palloni. In difesa non soffre mai Dalbert. Tatticamente a un buon punto, ma anche fisicamente. Dal 93′ Keramitsis sv

Mancini 5,5: torna a uscire spesso alto, o vince il contrasto o fa fallo, si becca pure un’ammonizione ma ormai non fa notizia. Qualche piccolo svarione ma sostanzialmente concede poco o nulla anche ai centimetri di Pavoletti, poco supportato. Si perde Joao Pedro nel finale, è però fortunato.

Kumbulla 6: qualche errore di troppo in uscita col pallone, la fase più negativa della Roma nel primo tempo. Di testa prende bene il tempo, controlla con qualche difficoltà ma anche lui relativamente in affanno.

Vina 5,5: a parte la serataccia di San Siro, la crescita rispetto alle primissime partite sembra netta, soprattutto in sicurezza. Non incide tantissimo negli ultimi metri in realtà, prezioso in costruzione ma poco intraprendente. Contiene bene le azioni avversarie di Zappa e non solo.

Veretout 6: si ritrova a giocare in extremis, gioca una partita attenta soprattutto nel posizionamento a ridosso della propria area. Pulisce molti palloni, anche in fase di appoggio e di avanzamento dimostra poca lucidità, forse addirittura voglia. Una buona chance nella ripresa, ma nel complesso la porta a casa. Dal 93′ Bove sv

Sergio Oliveira 6,5: la differenza nella qualità e velocità con cui viaggia il pallone si nota subito. Appena può va in avanti, cerca l’imbucata. Da una di queste nasce l’azione del rigore poi annullato, che avrebbe calciato lui. Se lo riprende qualche minuto più tardi: suo il tiro, sua anche la trasformazione. Subito decisivo. Secondo tempo più difficile, in cui si vede davvero poco. E si fa pure male…

Mkhitaryan 6,5: è forse il giocatore più continuo nel match, quello che sembra costantemente nel vivo in entrambe le fasi. Costruisce ma pressa anche, non sbaglia quasi niente. Alla lunga cala anche lui.

Zaniolo 5,5: primo tempo praticamente di sole ombre, ha sui piedi un’ottima palla in area ma perde l’attimo. Probabilmente doveva calciare di prima intenzione ma non se l’è sentita. Era al rientro, non è sembrato brillantissimo. Molto meglio comunque nella ripresa, quando sfiora pure il gol con una bella giocata. Dalll’86’ Karsdorp:

Abraham 6: in realtà c’è poco da rimproverargli, perché fa tutto quello che deve fare sia in appoggio che in rifinitura o nei movimenti. Gli arrivano pochi palloni davvero giocabili e cerca di massimizzarli.

Felix 6: solito giudizio da dividere in due. Propositivo, si fa cercare e trovare, punta sempre e dà ogni volta l’impressione di poter creare qualcosa. Un paio di duetti niente male con Abraham, poi però al solito nell’ultima scelta si perde. L’impressione è che quando si trova a pensare si impalli, a volte si perde in un bicchier d’acqua. Tutto concesso, ci mancherebbe: ha pur sempre 18 anni e può solo che crescere. La strada è giusta. Dal 73′ Shomurodov 4,5: malissimo. Tocca pochi palloni e senza qualità, ha due occasioni in fotocopia in area e le sbaglia allo stesso identico modo, con sufficienza.

All.: Mourinho 6: tre punti d’oro, i primi del 2022 dopo due ko. E comunque la Roma non impressiona per gioco nonostante la qualità non manchi tra Oliveira, Mkhitaryan, Zaniolo, Abraham. L’assenza in extremis di Pellegrini pesa tantissimo, ma non può spiegare da sola il secondo tempo a tratti apatico della Roma. Che ancora una volta parte bene (benino), trova il gol, poi si siede e si spegne. Fortuna vuole che il Cagliari in attacco sia nullo. Bene Oliveira, è un giocatore che mancava. Alla fine è pure fortunato e deve baciare le mani di Rui Patricio e la traversa. Prestazione grigia.

Cagliari

Cragno 6,5: primo tempo in cui deve intervenire un paio di volte in tuffo, non difficilissimo ma comunque mostra ottima reattività come sempre. Anche nella ripresa sempre attentissimo anche in uscita.

Zappa 5,5: partita complicata, corre molto e si sbatte, si batte anzi. Si vede poco in avanti, davanti ha giocatori che lo puntano spesso e spreca tante energie.

Goldaniga 6: perde qualche duello con Abraham, a inizio gara si fa scappare l’inglese in campo aperto (forse con un fallo, forse no). Poi fa meglio. C’è da dire che non è ancora in condizione.

Altare 6: qualche indecisione con il pallone, poi prende meglio le misure su Afena-Gyan che però gli va via spesso. È probabilmente il più sollecitato della difesa cagliaritana, ne prende e ne dà, perde e vince duelli. Alla fine gioca con grande personalità, anche con qualche intervento importante. Dall’89’ Gagliano sv

Carboni 5,5: sulla carta il confronto con Zaniolo è complicatissimo, eppure non sfigura più di tanto. Nel primo tempo rischia il rigore, ma il Var evidenzia quello che invece è un intervento super sul pallone. Qualche problemino ce l’ha quando puntato.

Marin 5: tra i più deludenti, manca un po’ in tutto. Superficiale in qualche occasione di ripartenza, errori non da lui. Poco dinamico, spento.

Deiola 5,5: malino nel primo tempo, decisamente meglio nel secondo. Più protagonista del gioco e preciso nel palleggio, ma nulla di trascendentale.

Dalbert 5: anche lui cresce alla distanza, pur non impressionando. Nei primi 45 minuti è totalmente evanescente, non si vede mai. Anzi, segnala la sua presenze con il fallo di mano che porta al rigore trasformato da Oliveira. Un po’ più intraprendente nella seconda metà, viene servito più spesso e sprigiona la sua corsa. Un’occasione persa. Dall’80’ Lykogiannis sv

Pereiro 4,5: Mazzarri gli dà una bella possibilità dal primo minuto, anche per sfruttare la fiducia dopo il gol vittoria. Invece niente, non pervenuto. Dal 69′ Nandez 6: un altro Cagliari con lui in campo, nel recupero sbaglia di millimetri lo stop davanti a Rui Patricio.

Pavoletti 6: sgomita come al suo solito, l’impegno e la ‘garra’ non gli mancano mai. Purtroppo per lui è molto poco aiutato, soprattutto nel primo tempo. Pochi cross e comunque non ben calibrati, sempre in ogni caso marcatissimo.

Joao Pedro 5,5: anche lui poco in partita. Ci entra tardissimo, a secondo tempo già cominciato e comunque non incide molto. Naviga lontano dalla porta, anche se è pur vero che i centrocampisti non gli danno una grande mano. Zero occasioni reali, la prima ce l’ha nel finale ed è gigantesca: solo traversa.

All.: Mazzarri 5,5: un passo indietro rispetto alla doppia vittoria in apertura di 2022. Soprattutto per l’atteggiamento, che nella metà campo avversaria è rinunciatario a tratti, per niente lucido. Tiri in porta quasi zero, poi rischia di pareggiarla nel finale con Joao Pedro ma è sfortunato. Per quello che si è visto in campo un pareggio forse sarebbe stato esagerato.

Arbitro: Maggioni 5,5: due rigori, tutti e due con il conseguente intervento del Var che poi lo smentisce. Non una prestazione particolarmente brillante, qualche cartellino e fallo poco preciso.

Il tabellino di Roma-Cagliari

Marcatori: 33′ rig. Sergio Oliveira (R)

Ammoniti: Oliveira, Pavoletti, Carboni, Dalbert, Mancini, Afena-Gyan, Altare

Roma (4-3-3): Rui Patricio; Maitland-Niles (94’ Keramitsis), Mancini, Kumbulla, Vina; Veretout  (94’ Bove), Sergio Oliveira, Mkhitaryan; Zaniolo (86’ Karsdorp), Abraham, Felix (75’ Shomurodov). A disposizione: Fuzato, Boer, Oliveras, Zalewski, Carles Perez, Volpato. All.: Mourinho

Cagliari (4-3-1-2): Cragno; Zappa, Goldaniga, Altare (88’ Gagliano), Carboni; Marin, Deiola, Dalbert (80’ Lykogiannis); Pereiro (69’ Nandez); Pavoletti, Joao Pedro. A disposizione: Lolic, Radunovic, Iovu, Cavuoti, Desogus, Obert, Ladinetti. All.: Mazzarri

Arbitro: Maggioni; Assistenti: De Meo – Muto; IV Uomo: Volpi; VAR: Pairetto; AVAR: Carboni.

Francesco Iucca

Giornalista pubblicista, dal 2013 inseguo un sogno. Sempre alla ricerca di 'cosa c'è dietro'. Tengo alla lontana quelli che 'Il calcio è solo un gioco', ma Roger Federer è il mio dio. Totalmente dipendente dal calciomercato e dall'adrenalina dell'ultimo giorno. Amo la musica, cantante a tempo perso.

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