La Juventus vorrebbe accelerare sul mercato e regalare ad Allegri il nuovo attaccante dopo l’infortunio di Federico Chiesa
Mauro Icardi da una parte, Anthony Martial dall’altra. In mezzo la Juventus e le sue valutazioni sulla necessità di inserire almeno una punta nella rosa a disposizione di Massimiliano Allegri dopo il nuovo stop di Chiesa e mentre, dalla Spagna, la vicenda Morata-Barcellona non viene considerata del tutto chiusa.
Su quest’ultimo fronte il tecnico bianconero è già stato piuttosto perentorio affermando che l’attaccante spagnolo resterà a Torino. Ma quando c’è di mezzo un club come il Barcellona è meglio restare sempre con le attente dritte. Comunque, la punta alla Juventus serve e Icardi e Martial sono i due profili nei radar in queste ore. Di mezzo ci sono ingaggi importanti a rendere entrambe le operazioni complesse. Il club bianconero sa di dover guardare alla cassa per non creare sbilanci e a questo principio vuole rigorosamente attenersi, ma le strade del mercato e i meandri delle trattative spesso portano le parti a raggiungere accordi possibili anche oltre le distanze. Parliamo comunque di due operazioni non facili. Sulla carta più complessa quella che guarda alla Premier. Ecco perché.
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Sono indubbiamente due percorsi diversi quelli che portano la Juventus a ragionare su Icardi e Martial. Maurito è un vecchio pallino, dai tempi dell’Inter e delle difficoltà con il club nerazzurro, si parlava di Torino come una destinazione possibile, con tanto di ammiccamenti più o meno celati da parte di Wanda e della coppia nelle numerose sortite social. Per il Psg Icardi è nella lista in uscita, con il cuore un po’ meno leggero di quanto lo siano anche Diallo, Paredes e Herrera per citarne altri tre. Ma certamente l’attaccante argentino appare ai margini del progetto tecnico di Pochettino. Quale convinzione ha preso corpo a Parigi in questi giorni: la proprietà ha bisogno di arrivare al Mondiale in Qatar del prossimo autunno con un Dream Team come non ce ne sono uguali, anche per un discorso di immagine da tenere altissima. In quest’ottica sembra diventato prioritario ogni sforzo per tenere Mbappé sotto la Tour Eiffel, superando la sua voglia di Real e una sintonia caratteriale con Neymar piuttosto bassa, per quanto Kyllian stia attentissimo a non far trasparire nulla di tutto ciò.
All’asso francese sarebbero arrivati primi segnali nella direzione di vedersi e parlare. E questi segnali sembrerebbero in qualche modo corrisposti. Si parlerebbe di un rinnovo, non di cinque anni che danno segnali forti al mercato, ma di due, massimo tre anni, per darsi vicendevole forza e magari decidere di dirsi addio nell’estate del 2023. Insomma, un anno in più insieme per abbinare alle fortissime ragioni tecniche anche quelle di marketing. In questa ottica serve buttare un occhio – sembrerà strano ma cominciano a farlo anche lì – alla gestione finanziaria: o cedendo giocatori o anche semplicemente creando uno spazio salariale, liberandosi di qualche stipendio pesante. Ecco perché su Icardi si potrebbe anche ragionare partendo dal prestito oneroso e scaricando intanto sei mesi di ingaggio per andare a definire tutto da giugno in poi. Anche perché, restando un attimo sul fronte Psg, c’è sempre il sogno Pogba da provare a cullare per la prossima estate, sempre in ottica Dream Team con vista sul Mondiale in Qatar.
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Martial, che ha attraversato questa stagione con qualche problemino fisico da gestire, con l’arrivo di Rangnick a novembre è completamente uscito dai radar del campo: il francese abbina al talento un carattere frizzante che evidentemente non ha trovato gli incastri giusti con un sergente di ferro come il tecnico tedesco. Comunque il suo score stagionale è scarno: 359 minuti coppe comprese e 1 solo gol. Ora la questione tra i due sembra risolta, ma Martial vuole comunque andare via e anche City e Barcellona tra i suoi estimatori. Parliamo di un talento assoluto che lo United pagò 50 milioni di euro più 30 di bonus al Monaco nell’estate 2015 e che in tre stagioni sulle sette giocate a Manchester è andato in doppia cifra.
Le ultime due stagioni indubbiamente non sono state esaltanti, ma si sa che è su questi profili, carichi magari di voglia di riscatto, che si può provare ad andare soprattutto a gennaio. Ed è assodato che al club bianconero Martial piaccia non da oggi. Certamente con uno stipendio molto vicino alla doppia cifra in euro trovare un’intesa vantaggiosa con lo United potrebbe non essere agevole e l’ad Arrivabene lo ha detto chiaramente rispondendo ad una domanda diretta. «A quelle cifre Martial non si può fare». Ma queste sono ore di ragionamenti interni e contatti all’esterno in casa Juve. Quelle con Parigi e Manchester sono linee caldissime.
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