La luce a Genova è fioca e la Lanterna non brilla più come un tempo. Sampdoria e Genoa si ritrovano a dover risalire la china per evitare la retrocessione
Se il Genoa piange, la Sampdoria non ride. Le due squadre di Genova stanno attraversando un momento molto difficile della loro stagione e forse anche della loro recente storia. Entrambe spogliate, nel corso di quest’anno, della loro presidenza, adesso si ritrovano anche dinanzi a un’incertezza tecnica.
Se i blucerchiati, dopo la sconfitta in Coppa Italia con Felice Tufano tecnico ad interim, torneranno nelle mani di Marco Giampaolo, il Genoa ha dovuto incassare il “no” di Bruno Labbadia.
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Alla base del rifiuto una divergenza sulla campagna acquisti, ma anche la pessima prestazione contro la Fiorentina e probabilmente un’antica dichiarazione di simpatia nei confronti del Doria. Adesso si aspetta la fumata bianca per uno tra Maran e Nicola, entrambi di ritorno, proprio come Giampaolo all’altra sponda del Bisagno.
Situazioni spiacevoli per le due squadre genovesi, insomma, che, come dicevamo, hanno già dovuto soffrire lo spoglio delle rispettive presidenze. Se Enrico Preziosi da un lato è riuscito a liberarsi di quello che negli ultimi anni per la sua impresa sembrava essere diventata un peso, Massimo Ferrero è stato strappato dal suo ruolo a causa delle note vicende giudiziarie che attualmente lo vedono ai domiciliari a Roma.
Al posto del primo è arrivata la 777 Partners, società di investimenti privati fondata nel 2015 da Steven Pasko e Josh Wander. Alberto Zangrillo nominato presidente e subito l’operazione Andrij Shevchenko, più incomprensibile che altro per tempi e risultati.
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Al posto di Ferrero si è seduto, per adesso, Marco Lanna, ex stella blucerchiata, nell’attesa che Gianluca Vidal, il commercialista incarico di vestire i panni di trustee, possa trovare un acquirente. Il silenzio delle ultime settimane, dopo le numerose interviste rilasciate a dicembre, non è di facile interpretazione. Fatto sta che a livello dirigenziale la Sampdoria ha fatto registrare delle incertezze importanti, imputabili, va da sé, a chi ha ricoperto il ruolo di vertice della piramide in questi anni.
Il reintegro di Carlo Osti, sospeso dallo stesso Massimo Ferrero dopo gli screzi estivi, e il ritorno nel CDA di Antonio Romei, anch’egli estromesso dai colori blucerchiati dopo alcuni scontri con l’ex presidente doriano, lasciano ben sperare per questi sei mesi di transito dello Stige.
Nel frattempo, quindi, entrambe le squadre lavorano al mercato, in maniera sorniona, alla ricerca del colpo che possa dare man forte dal punto di vista tecnico, ma che possa comunque far quadrare i bilanci. 777 Partners potrebbe permettersi degli investimenti importanti, ma al momento manca la guida tecnica che possa indirizzarli verso giocatori graditi. Dall’altro lato, invece, l’assenza di una proprietà deve fare i conti con il mercato per accontentare le richieste di Giampaolo con quel che si può.
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Il primo colpo che dovrebbe portare con sé il tecnico ex Milan e Torino è Stefano Sensi, che ha confermato il prestito semestrale secco dall’Inter. Una formula che già ai tempi di Walter Zenga toccò ad Andrea Ranocchia, chiamato a supporto della baracca e lasciato poi libero di tornare a Milano. Insieme all’ex Sassuolo arriverà anche il classe 2003 Lorenzo Villa, a rimpinguare le giovanili.
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Gli arrivi di Rincon e Magnani sono andati a coprire i buchi lasciati da Adrien Silva, ceduto all’Al-Wahda, e da Chabot, prossimo al passaggio al Colonia non appena sarà definita la cifra esatta. Sarà derby, difficile, con il Genoa per Piccoli, che dovrebbe sostituire Torregrossa, ieri sera all’ultima sua presenza in blucerchiato contro la Juventus, e in attacco si tenterà un assalto a Castillejo, già sondato quest’estate.
Giampaolo ha anche già chiesto Linetty, che aveva con sé alla Sampdoria e che ha poi portato a Torino: la trattativa è fattibile, anche alla luce del fatto che il centrocampista polacco in granata non sta trovando continuità. Un mercato, insomma, fatto di garanzie dal passato e di un usato garantito, perché adesso c’è poco da scherzare: c’è da salvarsi, in qualche modo, e la partita con l’agguerrito Spezia, che di mercato non ne potrà fare fino al gennaio del 2024, sarà decisiva.
Sponda Grifone dopo l’ufficialità di Biraschi che si trasferisce in Turchia, al Karagumruk, c’è attesa per l’arrivo di Piccoli. Gasperini attende di recuperare Zapata per poter lasciare andare l’attaccante, che l’anno scorso in Liguria, con la maglia dello Spezia, si è fatto notare tra i grandi. Sempre dall’Atalanta, una volta ufficializzato l’acquisto di Jeremy Boga, sarà il momento di accogliere Aleksej Miranchuk, in prestito per sei mesi, così come Sensi alla Sampdoria.
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A completare l’attacco, dopo l’arrivo di Yeboah, potrebbe esserci Simone Zaza: chiuso al Torino, con un passato turbolento alla Sampdoria, per l’ex Juventus potrebbe essere arrivato il momento di ritrovare la Liguria, con una maglia diversa, per dare l’ennesimo dispiacere ai tifosi blucerchiati. Al suo posto, d’altronde, il Toro sta trattando il prestito di Pellegri dal Milan. Si tenta, insomma, il tutto per tutto per riprendere in mano una situazione di classifica che definire complicata sarebbe un eufemismo.
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