Il ministero della Salute ha approvato la circolare con il nuovo protocollo anti-Covid: definito il numero massimo di positivi entro cui si può giocare
Le ultime settimane di Serie A sono state a dir poco convulse a causa dell’emergenza Covid che è tornata a condizionare in maniera prepotente il calcio italiano. Con tutte le polemiche che ovviamente ne sono nate, dalle disparità di intervento da parte delle diverse Asl ai rinvii forzati fino ovviamente alla decisione del 3-0 a tavolino per l’Udinese contro la Salernitana.
Per questo si è reso necessario un nuovo protocollo anti-Covid che ovviamente ha dovuto attraversare diverse tappe per essere approvato, tra Cts e Ministero. Non a caso erano sorti nuovi dubbi sul numero di positivi che dovrebbe rappresentare il limite prima di rinviare una partita o fermare comunque una squadra alla partenza. Il nodo cruciale erano le sfere di competenza tra Figc e Asl, da definire in modo puramente numerico. E dopo tre turni di campionato si è arrivati finalmente al verdetto. Ieri il ministero della Salute ha approvato la circolare con il nuovo protocollo anti-Covid per lo sport che aveva ricevuto già il via libera la scorsa settimana dalla Conferenza Stato-Regioni e quindi aveva passato il vaglio del Cts.
Nello specifico, le regole “sicure e condivise” per assicurare la regolarità e parità di trattamento durante tutto il resto del campionato, fissano nel 35% della rosa il limite di positivi da non superare. L’unica questione era il numero di giocatori su cui basare il calcolo percentuale, se 25 o 28. Come riporta l’Ansa, l’indicazione da parte della Federcalcio è arrivata: il 35% andrà calcolato su una rosa di 25 giocatori, per cui è praticamente ufficiale che è di nove giocatori positivi il limite che farà scattare lo stop a tutta la squadra. Interessante anche la questione relativa ai match internazionali: anche chi farà ingresso dall’estero per giocare in Italia dovrà avere il Super Green Pass per soggiornare negli hotel.
Contestualmente è stato anche stilato il protocollo ‘Return To Play’, con l’iter da seguire per i controlli strumentali, i vari accertamenti per gli atleti che invece torneranno dal Covid. A tal proposito le parole del presidente della Federazione dei medici sportivi Maurizio Casasco: “La predisposizione e il varo del documento dimostrano che quando si lavora di squadra, in maniera coordinata, da parte del governo e da parte dell’area sportiva e tecnico-medica Coni e federazioni si arriva a portare a casa un risultato straordinario nell’interesse degli atleti e dell’industria dello sport”.
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