Ancora caos in quel di Barcellona, dopo le recenti vicende che vedono protagonista suo malgrado Ousmane Dembele che è stato al centro delle voci di numerose voci di mercato. Il rinnovo non arriva, i catalani premono ma c’è un intervento ufficiale
La Juventus resta alla finestra in merito alla vicenda Ousman Dembele, che in questo momento sta catalizzando l’attenzione di tutti in Spagna. Il direttore sportivo del club blaugrana Alemany, aveva affermato: “A 11 giorni dalla fine del mercato, pensiamo che non voglia continuare e abbiamo detto ai suoi agenti che dovrebbe cercare una soluzione prima della fine del mese. Non vogliamo avere un giocatore che non vuole restare in squadra e di conseguenza non è nella rosa dei convocati“.
Una presa di posizione ufficiale da parte del Barcellona che ha prontamente fatto il giro del mondo e suscitato inevitabili reazioni. Pronta la risposta in questo senso da parte dell’assocalciatori spagnolo, che tramite il proprio sito ha diramato un comunicato ufficiale in cui prende una posizione molto forte a favore di Dembele: “L’AFE ritiene che la sottoscrizione di un contratto di lavoro come calciatore professionista lo obblighi a prestare i propri servizi per conto della società seguendo le istruzioni a lui fornite. La società, invece, è obbligata a pagare la retribuzione pattuita e a consentire la prestazione dei servizi alle stesse condizioni del resto dei suoi compagni di squadra, senza che vi sia alcun tipo di discriminazione o pressione affinché l’atleta rinunci ai propri diritti di lavoro”.
Calciomercato, caso Dembele: la presa di posizione dell’assocalciatori
Poi ancora sulla questione rinnovo: “Detto patto di volontà deve essere rilasciato liberamente senza che sussistano condizioni esterne che limitino la libertà contrattuale del calciatore professionista. È vero che un calciatore professionista non ha il diritto di essere schierato o addirittura convocato per ogni partita, ma piuttosto di essere trattato alle stesse condizioni dei suoi compagni di squadra e di poter giocare quelle partite. Ma se questa circostanza potesse essere intesa come una pressione a piegare la volontà, e si facessero anche dichiarazioni pubbliche che riconoscono questo tipo di pressione, ci troveremmo di fronte ad un’azione illegale da parte dell’azienda”.
L’assocalciatori evidenzia anche come il mancato accordo per un rinnovo con comporti una violazione del lavoro, mentre l’esclusione di un calciatore senza alcun infortunio, malattia o impedimento fisico, presuppone una svalutazione della sua immagine. In conclusione dunque: “In AFE vogliamo che questa situazione si risolva senza che i diritti dei lavoratori vengano violati e ricordiamo che AFE è a disposizione di qualsiasi calciatore che possa vedere violati i propri diritti sindacali come lavoratore”.