In casa Juventus continua a tenere banco il futuro di Arthur, il centrocampista brasiliano ha già detto sì all’Arsenal, ma ancora non basta
Il mercato della Juventus vive fasi di ragionamenti e fibrillazioni. Non solo in attacco. Anche sulla linea mediana il club bianconero sta facendo una serie di riflessioni respirando i refoli di vento che arrivano dalla Premier verso Arthur. In questo momento è attorno al brasiliano che si stanno concentrando le attenzioni per capire quale sia la strada migliore da battere.
E a proposito di vento, c’è da registrare qualche cambi di direzione nelle strategie bianconere rispetto al centrocampista ex Barcellona: l’operazione con l’Arsenal era stata impostata e condotta da Federico Pastorello arrivando praticamente ad una intesa, quando Max Allegri ha chiamato lo stop, almeno momentaneo. Certamente non per un capriccio, ma perché la logica stringente può essere soltanto una: esce Arthur solo se la Juventus può contare su un sostituto all’altezza. E così il canale aperto con Londra ha abbassato i decibel, in attesa di capire quali segnali potessero arrivare nella caccia a profili da valutare in entrata.
Da questo punto di vista si sa che Denis Zakaria rappresenti da un po’ il tipo di centrocampista con le caratteristiche gradite all’allenatore: per la sua fisicità, il suo dinamismo, la sua duttilità nel saper essere mediano, regista e incursore, sapendosi adattare in una linea a 3 o a 4.
Era l’obiettivo su cui aveva puntato i suoi radar la Roma, prima del cambio di procuratore e quindi di orizzonti per lo svizzero del Borussia Moenchengladbach. Inevitabile che accanto a tutte le valutazioni tecnico-tattiche si innesti anche una situazione contrattuale vantaggiosa, quella che vede il contratto del calciatore in scadenza tra quattro mesi con il club tedesco. La Juventus non è insensibile, tutt’altro, a questo tipo di opportunità e questo chiude il cerchio in merito alla possibilità di sondare il terreno con l’entourage di Zakaria per lavorare all’ipotesi di un suo arrivo a Torino adesso. Così Arthur-Arsenal in queste ore è tornata ad essere una ipotesi, non una certezza, ma qualcosa su cui rimettersi a ragionare, sulla base, confermano le informazioni in possesso di Calciomercato.it, di un prestito oneroso per 18 mesi che i Gunners avrebbero accettato e andrebbe solo limato nei dettagli.
Resta il nodo del sostituto. E per Zakaria che mette in fila estimatori anche in Premier, campionato a lui molto gradito, la Juventus sa di avere un rivale molto accreditato altrove: è il Bayern Monaco, che si sta muovendo forte sul centrocampista del Gladbach. Quando entra in campo il club bavarese ragionare alla pari diventa sempre più difficile. Ed è il motivo per cui i sondaggi continuano, ma niente può dare ancora forza e certezza alla partenza del centrocampista brasiliano da Torino, visto che nel frattempo ha recuperato anche un po’ di continuità e alzato il livello delle prestazioni.
Insomma, Allegri ha dato segnali di gradire questo Arthur ritrovato e rigenerato anche fisicamente: da prima di Natale ha sempre fatto parte delle gare di campionato, da titolare o subentrando. Ha giocato un pezzo del match di Supercoppa e 74 minuti nell’ottavo di finale di Coppa Italia contro la Sampdoria contribuendo alla qualificazione con un assist. Insomma, quello del sostituto all’altezza resta un punto fermo per Allegri. E allora sull’asse Torino-Londra sono ripartiti i dialoghi ragionando anche su un’altra ipotesi al vaglio: quella di mettere in piedi uno scambio di prestiti con Thomas Partey, il ghanese arrivato in estate a Londra. Per i Gunners è stato un investimento da 50 milioni – era la clausola rescissoria da riconoscere all’Atletico Madrid – e dopo una partenza complicata da un infortunio ha cominciato ad alzare il suo rendimento.
Sta tornando dalla Coppa d’Africa, con il suo Ghana clamorosamente eliminato nel girone dalle Isole Comore. Partey sarebbe una opzione B. Partendo dal principio che vale la pena ribadire: mandare Arthur altrove non sembra essere più una esigenza. Si fa se diventa una opportunità per migliorare.
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