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Coppa Italia

PAGELLE E TABELLINO ROMA-LECCE: Abraham prepotente, Veretout appannato

Pagelle e tabellino di Roma-Lecce, match valido per gli ottavi di finale della Coppa Italia 2021/22

Abraham © LaPresse

ROMA

Rui Patricio 6: sul gol non può nulla, poi quasi mai chiamato in causa.

Karsdorp 5,5: qualche problema ce l’ha in difesa nel primo tempo, non tanto in copertura quanto in fase di uscita e costruzione, dove fa qualche errore grave. Poi meglio, ma niente di che.

Ibanez 5,5: discreto in marcatura e in anticipo, ma male nella gestione del pallone. Troppi errori in uscita, ormai imperdonabili considerando anche la poca pressione. Finisce ancora ammonito.

Kumbulla 7: da subito sembra il migliore della difesa, il più concentrato. Conferma i progressi, poi addirittura pareggia una partita che si stava complicando maledettamente. Aveva anche salvato un gol quasi a botta sicura sul corner che poi ha comunque portato al gol. Resta attento per tutta la partita.

Maitland-Niles 5: parte benino, ma in avanti si fa vedere pochissimo e si perde Calabresi sul gol del Lecce. Anche se probabilmente non doveva essere lui a marcarlo. Partita piuttosto grigia. Dal 46′ Vina 6: fa il suo senza strafare, tiene sotto controlla la situazione e supporta i compagni in avanti.

Cristante 5,5: pochissima personalità nel primo tempo, quando dovrebbe mostrare un po’ di più  muscoli e invece guida molto poco la Roma in pressione e recupera pochi palloni. È spesso in ritardo e si fa anticipare. Un po’ più a fuoco nella ripresa quando Mourinho sistema il centrocampo.

Veretout 5: ha una grande occasione nel primo tempo ma spara alle stelle. Spesso non sa cosa fare col pallone, anche se non sempre la colpa è sua. Dal 46′ Mkhitaryan 6,5: si mangia un gol clamoroso, a porta vuota. Ma ovviamente con lui la Roma è più pericolosa, in ripartenza c’è lui in ogni azione. Buono l’assist per Shomurodov.

C. Perez 5: pochissimi spunti di livello, solo un tiro ben neutralizzato a metà primo tempo dal portiere. Per il resto pochissimo altro. Dal 46′ Zaniolo 6,5: entra subito benissimo, prende un palo e con un paio di grandi giocate dà una sterzata al match. Centratissimo, gli manca solo il gol.

S. Oliveira 5,5: spostato qualche metro più avanti forse è poco nel vivo del gioco e non a caso la Roma fatica in uscita. Tocchi palloni nel primo tempo con la buona pressione del Lecce, anche se rifinisce un ottimo pallone per Abraham. Con l’uscita di Veretout è più padrone del campo e coinvolto, e anche la Roma ne giova.

Felix 6: tra i più pericolosi e cercati nel primo tempo, prova il tiro un paio di volte, murato. Ha una grandissima occasione, ma Gabriel è molto bravo. Dal 64′ Shomurodov 6: niente di clammoroso, ma si fa trovare pronto sul passaggio di Mkhitaryan, un dribbling e poi batte Gabriel. Non proprio irresistibile, pallone centrale, ma basta.

Abraham 7: primo tempo abbastanza anonimo, anche se mette comunque lo zampino, anzi la testa, nel gol del pareggio di Kumbulla. Sui corner è un fattore. Si inventa il 2-1 con una grande giocata e mette la partita sui binari giusti. Poi fa le cose giuste ed è bravo anche nel 3-1. Dall’86’ Zalewski sv

All.: Mourinho 6: le premesse erano tremende col vantaggio di Calabresi, un’altra potenziale notte da incubo che però con un po’ di fortuna e continuità la Roma ha scongiurato. Con qualche titolarissimo in più la musica cambia e poi col rosso a Gargiulo suona completamente giallorosso. Il secondo tempo è dominio totale, ma il primo è da rivedere nettamente. Qualcosa nella mentalità e nel carattere ancora non va. Intanto però si è guadagnato il ritorno a ‘San Siro’, ma soffre oltremodo contro una squadra di Serie B.

LECCE

Bleve 6: inviolato, una buona parata su Carles Perez. Poi deve arrendersi. Dal 20′ Gabriel 6,5: ha parecchio lavoro da fare ed è bravissimo in diverse circostanze, su Afena-Gyan, Zaniolo (miracolo nel palo dopo 38 secondi) e anche Abraham. Sui gol è innocente.

Gendrey 5,5: partita ordinata, attenta, con qualche buona discesa in attacco. Senza dubbio una prestazione positiva contro una squadra di altra categoria.

Calabresi 6: quando affronta la Roma ha senza dubbio almeno una motivazione. Lui, cresciuto nel vivaio giallorosso, famiglia super romanista. Ma non si emoziona e anzi gioca una buona partita, soprattutto nel primo tempo e non solo per il gol. La zuccata del vantaggio resta molto bella. Poi soffre il momento in cui la Roma alza il livello, ma ci sta.

Dermaku 5: dei due centrali senza dubbio quello più in difficoltà, a volte in ritardo e con qualche intervento rischioso. Non granché. Dal 46′ Lucioni 5: il problema è che chi entra al suo posto non fa meglio, anzi. Parte subito con un erroraccio in uscita che lascia la porta spalancata a Zaniolo. Poi contro Abraham fatica a tenere.

Barreca 5: ci si aspettava magari un po’ più di personalità da un giocatore come lui, invece, si presenta con un tentativo di gioca goffissimo su Karsdorp perdendo palla. Poi cerca di reagire, ma da quella parte il Lecce raramente fa male.

Blin 5,5: il primo tempo non è neanche male, è presente in entrambe le fasi anche se non sempre in maniera ottimale. Il centrocampo muscolare della Roma lo facilia, poi però nella ripresa viene oscurato totalmente dalla qualità dei padroni di casa.

Listkowski 6: tra i migliori del Lecce, il più intraprendente e pericoloso. I compagni lo cercano spesso, è rapido e spesso prova a infilarsi alle spalle di Maitland-Niles, riuscendoci pure. L’angolo del gol nasce da una sua giocata. Dal 65′ Faragò 5,5: poche discese, ma quando entra lui la situazione è già compromessa.

Helgason 5: si vede poco, soffre e corre molto, non dà grandi spunti o opzioni ai compagni. A volte a vuoto. Dal 68′ Bjorkengren 5,5: non incide.

Gargiulo 4: di lui ci si ricorda più che altro per l’espulsione, tra l’altro molto sciocca. Un giallo scontato per un fallo quasi di frustrazione su Zaniolo, che fondamentalmente ammazza la partita quando il Lecce – anche se sotto 2-1 – è comunque in partita. In tre minuti due gialli.

Olivieri 5: evanescente, poco cercato e anche in area si vede poco nonostante le azioni costruite dal Lecce.

Di Mariano 5,5: si danna come sempre, lotta ed è arcigno, probabilmente Baroni è anche un po’ preoccupato dal giallo. Di occasioni vere in realtà non se ne ricordano, fa il classico lavoro sporco. Dal 46′ Coda 5,5: per un attaccante appena entrato ritrovarsi in 15 minuti sotto di un gol e di un uomo non è semplice. Per il Lecce e soprattutto per lui diventa quasi impossibile, palloni giocabili vicini allo zero.

All.: Baroni 6: gioca un ottimo primo tempo meritando il vantaggio. Il suo Lecce gioca meglio, fa girare la palla con più velocità e pressa alto, l’identità è a stessa a prescindere dall’avversario e dai giocatori in campo. E questa è la vittoria più grande per un allenatore. Rinuncia a Strefezza, poi il rosso a Gargiulo stronca definitivamente i salentini e il secondo tempo è solo sofferenza. Ma può tornare a casa con buone sensazioni.

Arbitro: Volpi di Arezzo 6: partita in cui ha bisogno diverse volte del Var, un paio di offside al limite su due gol comunque regolari. Per il resto ha buona personalità, tira fuori diversi cartellini. Nel complesso ok, senza guizzi.

Il tabellino di Roma-Lecce 3-1

Marcatori: 15’ Calabresi (L), 40’ Kumbulla (R), 54’ Abraham (R), 81’ Shomurodov (R)

Roma(4-2-3-1): Rui Patricio; Karsdorp, Ibanez, Kumbulla, Maitland-Niles (45’ Vina); Cristante, Veretout (45’ Zaniolo); C. Perez (45’ Mkhitaryan), S. Oliveira, Felix (64’ Shomurodov); Abraham (86’ Zalewski). A disp.: Fuzato, Boer, Bove, Volpato, Voelkerling. All.: Mourinho.

Lecc (4-4-2): Bleve (21’ Gabriel); Gendrey, Calabresi, Dermaku (45’ Lucioni), Barreca; Blin, Listkowski (65’ Faragò), Helgason (68’ Bjorkengren), Gargiulo; Olivieri, Di Mariano (45’ Coda). A disp.: Vera, Gallo, Hasic, Strefezza, Majer, Hjulmand. All.: Baroni.

Arbitro: Volpi di Arezzo.
Assistenti: Saccenti e Scatragli.
IV uomo: Cosso.
Var: Sozza.
Avar: Peretti.

Francesco Iucca

Giornalista pubblicista, dal 2013 inseguo un sogno. Sempre alla ricerca di 'cosa c'è dietro'. Tengo alla lontana quelli che 'Il calcio è solo un gioco', ma Roger Federer è il mio dio. Totalmente dipendente dal calciomercato e dall'adrenalina dell'ultimo giorno. Amo la musica, cantante a tempo perso.

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