Dopo i grandi investimenti di gennaio, la Juventus non esclude una cessione eccellente in vista del prossimo giugno
Con Dusan Vlahovic e Denis Zakaria la Juventus è stata la squadra che meglio si è rinforzata nell’ultima sessione. Due acquisti che avvicinano la formazione di Massimiliano Allegri all’obiettivo qualificazione Champions, in attesa del verdetto che darà il campo da qui a fine stagione.
L’attaccante serbo dovrà risolvere il problema del gol, che tanti guai ha causato ai bianconeri dall’inizio del campionato ad oggi. L’innesto del calciatore svizzero darà invece al centrocampo juventino quella presenza fisica che Allegri aveva richiesto a gran voce alla propria dirigenza.
La rosa della Juventus inizia finalmente a prendere forma, ad immagine e somiglianza del suo allenatore. Un progetto tecnico che si fa coerente e che probabilmente rappresenta un ritorno al passato, per dimenticare gli errori di valutazione commessi negli ultimi anni. C’è però un reparto che più di altri ha ora bisogno di forze fresche e che in estate potrebbe addirittura perdere uno dei suoi leader.
Calciomercato Juventus, il Chelsea non molla de Ligt
Matthijs de Ligt è uno dei principali indiziati a lasciare la Juventus la prossima estate. Il centrale olandese ha voglia di cambiare aria, come ammesso dal suo agente Mino Raiola nel mese di dicembre. E il club bianconero è disposto ad accontentarlo, a patto di ricevere un’offerta all’altezza della ricca valutazione che viene fatta del suo cartellino. Secondo quanto riportato da ‘La Stampa’, in pole in questo momento ci sarebbe il Chelsea, da mesi interessato a ragazzo e in vantaggio rispetto al Bayern Monaco.
In un reparto che dalla prossima stagione potrà contare sul talentuoso Federico Gatti (già acquistato ufficialmente, ma lasciato in prestito al Frosinone fino a giugno), bisognerà comunque cercare di puntare nuovi rinforzi. Chiellini e Bonucci ad oggi rappresentano la solita garanzia di sempre nei meccanismi difensivi della Juventus, ma non va dimenticato i due viaggiano rispettivamente verso i 35 e 38 anni e prima o poi bisognerà fare i conti con un inevitabile cambio generazionale.
Antonio Siragusano