Dal paragone con Chiesa alla sfida ai rigori con Bruno Fernandes. Silas, allenatore ed ex centrocampista portoghese, parla di Cabral, nuovo arrivo in casa Lazio
Ha scoperto Jovane Cabral ai tempi dello Sporting CP e ora assicura: “Alla Lazio farà la differenza“. Parola di Jorge Manuel Rebelo Fernandes, più conosciuto come Silas. L’ex centrocampista portoghese, oggi allenatore, è convinto che l’attaccante 23enne possa fare al caso di Maurizio Sarri.
Silas, Cabral si è appena trasferito alla Lazio. Come giudica questa operazione?
“L’arrivo alla Lazio per Jovane è un passo importante per la sua carriera, perché la Serie A è uno dei campionati migliori e uno dei più competitivi al mondo. Potrà giocare contro alcune delle migliori squadre d’Europa e questo gli permetterà di migliorare individualmente e tatticamente”.
Lei lo conosce molto bene. Che tipo di giocatore è Cabral?
“E’ molto competitivo, vuole sempre migliorarsi, ma è anche umile che cerca di imparare dagli altri. Ha la mentalità giusta per giocare in una squadra come la Lazio e nel campionato italiano. È un giocatore molto esplosivo, sa attaccare la profondità ed è bravo tecnicamente. Inoltre, può concludere a rete con entrambi i piedi. È utile in fase difensiva all’occorrenza ed è un ottimo tiratore da calcio piazzato. Può giocare come ala o come seconda punta”.
A quale giocatore si sente di paragonarlo?
“Direi che è un giocatore con caratteristiche simili a quelle di Federico Chiesa, anche se non è ancora allo stesso livello”.
Allo Sporting Cabral non è esploso in maniera definitiva. Come è stata la sua esperienza in Portogallo?
“E’ stato un giocatore importante nel recente passato dello Sporting, perché ha contribuito a mantenere quella competitività interna che tutte le buone squadre devono avere. Sta crescendo e può diventare un giocatore molto importante in futuro, perché ha 23 anni e ha grandi ambizioni calcistiche”.
Può raccontarci qualche curiosità?
“È un giocatore molto competitivo a cui non piace mai perdere. Ai tempi dello Sporting, lui e Bruno Fernandes si intrattenevano dopo gli allenamenti per una gara ai rigori. Entrambi tiravano molto bene, e il più delle volte vinceva Bruno, ma Jovane non ci stava mai. Voleva sempre vincere. Questo dice molto del suo carattere”.