Paolo Di Canio dice la sua su tutti gli attacci delle big di Serie A: le parole su Vlahovic e soprattutto Ibrahimovic
Paolo Di Canio non è mai banale, anche quando parla meramente di calcio. La ripresa del campionato e il grande derby tra Inter e Milan offre diversi spunti di riflessione, dati anche e soprattutto dal calciomercato e alcuni rientri attesi.
Da sabato si entra nella fase caldissima della stagione, in campionato come nelle coppe europee e nazionali ovviamente. Un ruolo fondamentale lo giocheranno gli attaccanti, anche con i nuovi equilibri creati da arrivi come Caicedo e ovviamente Vlahovic. “L’unica coppia vera è Dzeko-Lautaro Martinez. Si completano a vicenda, due prime punte che si spostano automaticamente l’una in funzione dell’altra. Non a caso insieme hanno segnato venti gol”, sottolinea Paolo Di Canio in un’intervista a ‘Il Corriere dello Sport’. E la Juventus? “Io immagino un 4-2-3-1 con Arthur e Zakaria. Cuadrado a destra, Chiesa o chi per lui a sinistra. Vlahovic è una bestia, dà palla e si ributta in area, quindi meglio mettergli alle spalle Dybala”.
Di Canio, ex attaccante di diverse big italiane tra cui Milan, Juventus, Napoli e Lazio, ha detto la sua sugli attacchi dei top club di Serie A. Parlando di Juve il discorso è tornato anche su Morata come possibile partner di Vlahovic: “Scelta plausibile, si sacrifica e combatte ma da centravanti e come seconda punta non possiede l’intuizione e l’intelligenza calcistica adatte. Dybala è l’uomo giusto”. Poi il discorso va su un’altra sua ex squadra come il Milan, che forse dipende troppo da un 40enne: “A Ibrahimovic va concesso tutto e riconosciuto tutto. Ma se fino a qualche anno fa su venti palle giocate diciotto diventavano perle, adesso le perle sono due e diciotto sono palle perse“.
Abbastanza chiaro, quindi: “Non voglio esagerare, tuttavia quando cerchi da fermo di toccare il pallone di punta e te lo tolgono i compagni restano esposti alla ripartenza. Capita in diverse partite e allora diventa dura, anche se Pioli è bravissimo e gli altri giocatori si mettono a disposizione. Stop di petto, sforbiciata, scorpione: queste cose Ibrahimovic continuerà a farle pure a settant’anni. Ma qui parliamo di una squadra che deve disputare altre quindici gare”.
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