Il rigore sbagliato contro il Real Madrid e una stagione infelice: Messi come Ronaldo, tra errori dal dischetto e una stagione deludente fino a qui
Anche il calcio, come la storia, vive di cicli e di periodi. Abbiamo avuto quello di Pele e Maradona, poi quello di Platini e Gullit, di Zidane e Ronaldo, fino a Messi e Ronaldo. Adesso, però, entrambe le due grandi stelle del calcio contemporaneo sembrano essere destinate a spegnersi, come la stagione in corso sta, d’altronde, raccontando.
La Pulce ieri non ha brillato contro il Real Madrid, anzi: un rigore sbagliato, con Courtois che lo ha stregato, e poi l’arroganza di voler entrare in qualsiasi azione offensiva, danneggiando anche altri compagni, ad esempio Paredes. Ronaldo, prima del gol al Brighton di questo fine settimana, non segnava in Premier League dal 30 dicembre, contro il Burnley e il suo United è oramai in caduta libera.
Si è sempre detto che i campioni meritano di essere aspettati e capiti: Messi ha lasciato Barcellona e la sua comfort zone quest’estate e forse ancora non si è ambientato al meglio a Parigi, sia come vita quotidiana che come atletismo. La prestazione di ieri è sintomo di un qualcosa che, però, non funziona. Messi non pensa di essere più forte come una volta e deve dimostrarlo, vuole dimostrarlo, soprattutto al cospetto di altri campioni come Neymar e Mbappe. Complice l’età, i due vanno a un altro ritmo, soprattutto il francese, che nel gol che ha deciso la partita al 94′ ha dimostrato quanta tecnica e velocità ha da offrire.
In ogni caso Messi di rigori in carriera ne ha sbagliati: quello di ieri è stato il numero 30, il 24esimo paratogli. Prima di Courtois ci aveva pensato Keylor Navas, suo compagno di squadra adesso al PSG, ma anche Joe Hart, fino ad Alexandros Tzorvas, in Champions League. La stampa catalana si interroga su dove sia finito Messi, adesso, e ovviamente non è solo una questione di rigori sbagliati, ma di prestazioni incolori. Quest’anno in 14 presenze in Ligue 1 sono arrivati solo 2 gol, mentre in Champions le reti sono 5. Un ruolino non da chi ha vinto 7 volte il Pallone d’Oro.
Altrettanto infelice è la condizione di Cristiano Ronaldo. L’attaccante è scappato al Manchester United in estate, una scelta rapida e fulminea pur di abbandonare la nave Juventus dopo l’arrivo di Allegri. Un rapporto mai sbocciato, non solo quello tra il portoghese e l’allenatore, ma anche con l’ambiente: un giocatore che, col senno di poi, ha creato più problemi che benefici all’ambiente bianconero, soprattutto sul bilancio. La sua fuga, però, non ha portato a niente di buono: prima l’esonero di Solskjaer, poi l’arrivo di Rangnick, col quale il rapporto non decolla.
La stagione di CR7 continua a essere problematica, con i Red Devils che continuano nella loro rincorsa alla classifica, per contrastare la l’involuzione subita quest’anno, sia dal punto di vista del gioco che dei risultati. Eliminati dalla FA Cup, poi dalla Coppa di Lega, e i tifosi si lamentano del figliol prodigo Ronaldo, tra rigori sbagliati contro il Middlesbrough alla vigilia del suo compleanno, e litigi nello spogliatoio dopo la vicenda che ha visto Lingaard al centro di un’esclusione non ben chiarita. Anche qui, il cambio di casacca non ha fatto bene.
Siamo alla vigilia del mondiale in Qatar, palcoscenico che sia Messi che Ronaldo vorranno calcare al meglio possibile. Proprio il portoghese dovrà giocarsela con l’Italia di Mancini tra poco più di un mese, mettendo in bilico il suo presente e il suo futuro, che a 37 anni potrebbe accompagnarlo lentamente al canto del cigno. Sorte che potrebbe toccare anche all’eterno rivale Messi: entrambi pronti a cedere il posto a Mbappe, Haaland e i nuovi talenti che arriveranno forse proprio da Qatar 2022.
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