Atalanta
Bologna
Cagliari
Como
Empoli
Fiorentina
Genoa
Inter
Juventus
Lazio
Lecce
Milan
Monza
Napoli
Parma
Roma
Torino
Udinese
Venezia
Verona

ESCLUSIVO | Esposito: “Ho tanta rabbia dentro. Addio Lukaku e ritorno all’Inter: vi dico tutto”

Sebastiano Esposito in esclusiva a Calciomercato.it sull’esperienza al Basilea e la sua Inter: “Se Calhanoglu avesse segnato, per il Liverpool sarebbe stata dura rimontare”

Sebastiano Esposito rimane uno dei talenti più puri del calcio italiano, nonostante una stagione al Basilea divenuta difficile a causa di problemi fisici.

Sebastiano Esposito (Foto Instagram Basilea)

Eppure la stagione del 19enne nativo di Castellammare di Stabia era cominciata col botto. 4 gol e 1 assist nelle prime cinque giornate di Super League prima dei guai muscolari che, di fatto, lo hanno tenuto fuori gioco fino a dicembre. Fatto salve le quattro partite disputate (compresi gli istanti finali della gara di Conference League contro il Nicosia) tra settembre e ottobre. Poi c’è stata l’espulsione costatagli due giornate di squalifica, per la quale lo stesso Esposito ha chiesto scusa dimostrando grande maturità, e poco prima l’episodio, a suo dire ingigantito dai media locali, nel finale della gara di Conference contro il Qarabag.

Esposito sbaglia come possono sbagliare i ragazzi e i calciatori della sua età, ma la mentalità è quella di un professionista maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo. Basilea, tanta Inter proprietaria del suo cartellino (è il giocatore più giovane ad aver segnato al ‘Meazza’ con la maglia nerazzurra), qualche retroscena e moltà personalità nell’intervista che ha rilasciato in esclusiva a Calciomercato.it:

Sebastiano, come stai dal punto di vista fisico e come sta andando questa esperienza in Svizzera?
“Non sono ancora al cento per cento visto che ho saltato le prime due in campionato del nuovo anno. Sto lavorando al meglio per avere meno acciacchi fisici possibili. L’esperienza sul campo qui al Basilea è stata molto positiva. Ci sono i numeri a dimostrarlo: in 10 partite ho segnato 4 gol. Credo di aver fatto bene”.

– L’episodio di Qarabag e l’espulsione col Grasshoppers li hai messi definitivamente alle spalle?
“Ho chiesto scusa per quello che è capitato, ma il tutto è stato montato e rimontato in maniera del tutto errata. La cosa è sta fatta diventare più grande di quello che era da due-tre giornali (il riferimento è a Qarabag, ndr). Avendo abbastanza popolarità, due-tre giornali locali mi sono venuti addosso. Non è vero che non sono voluto entrare in campo, il mio ingresso non era proprio previsto. La verità è che mancavano cinque minuti alla fine e mi è partita la vena. Per quanto riguarda l’espulsione, ho sicuramente sbagliato ma allo stesso tempo dico che di episodi simili (testa a testa con un avversario, ndr), per esempio in Serie A, ce ne sono mille. Uno simile è accaduto in Espanyol-Barcellona (domenica scorsa, rossi estratti a Pique e Melamed, ndr), solo che nel mio sono stato il solo a pagarne le conseguenze. Penso che qualsiasi essere umano possa reagire, partendo sempre dal presupposto che so di aver commesso una ingenuità”.

– Pensi di essere finito nel mirino perché straniero?
“No, assolutamente. Avendo abbastanza popolarità, due-tre giornali locali mi sono venuti addosso. Ma i tifosi del Basilea mi scrivono e mi vogliono bene, come io ne voglio loro. Gli altri non mi fanno paura…”

– Quali sono le differenze tra il calcio italiano e quello elvetico?
“Parto nel dire che, a mio avviso, la Serie A è seconda solo all’Inghilterra in quanto a bellezza e difficoltà del campionato. Forse perché ci ho giocato, ma la Serie A è la mia preferita. Sicuramente rispetto alla Svizzera ci sono giocatori e allenatori più forti, staff più importanti. In generale è tutto maggiormente sviluppato, anche se il calcio qui sta crescendo. Negli ultimi anni sono stati fatti vari step in avanti, il Basilea è una squadra vista in ogni parte, come dimostrato dal mercato di gennaio: Cabral è stato preso dalla Fiorentina, Zhegrova dal Lille e Comert dal Valencia. La Super League poi è molto difficile, le squadre si incontrano quattro volte in una stagione e così chi ti affronta sa tutto di te. Le difficoltà sono per noi attaccanti ma anche per i difensori”.

– Quanto ti manca il gol? L’ultimo risale al 29 agosto, su punizione contro lo Young Boys.
“Calciai quella punizione non stando benissimo, tanto che poi mi sono ‘stirato’… Il gol mi manca, ho tanta rabbia dentro e un po’ di negatività che mi porto dietro”.

– Ti piacerebbe restare al Basilea o punti a riconquistarti un posto nell’Inter?
“Difficile rispondere perché ho poca voce in capitolo su questo argomento. Vediamo se il Basilea deciderà di riscattarmi, nel caso se l’Inter eserciterebbe poi il riscatto. Con la società nerazzurra sono sempre in contatto, però per adesso penso a fare il massimo qui per cercare di aiutare la squadra a vincere campionato e Conference. Se si vince si va in Champions e quindi potrei rimanere, ma a questo ci pensiamo dopo col mio agente Pastorello e con i club”.

Storia Instagram di Esposito

– Ieri hai visto Inter-Liverpool?
“Purtroppo siamo stati sfortunati. Se Calhanoglu avesse fatto gol al quarto d’ora anziché prendere la traversa, per il Liverpool sarebbe stata dura riprenderla. Difendendosi bene e in contropiede, l’Inter avrebbe potuto far male, soprattutto sulle fasce con Perisic e Dumfries”.

– Secondo te l’Inter può rivincere lo Scudetto?
“Se riescono a riprendere il cammino di prima, sì. Adesso ha tre-quattro partite – Sassuolo, Genoa, Salernitana, Torino e Fiorentina. Esposito sa il calendario dell’Inter a memoria, ndr – prima della Juventus dove può fare bottino pieno. Se riuscisse a fare 10-13 punti, allora lo Scudetto sarebbe ancora suo. Poi con la Juventus vinciamo sicuro (ride, ndr)…”.

– Con quali compagni dell’Inter ti senti più spesso?
“Con Danilo (D’Ambrosio, ndr) una volta ogni paio di giorni. Con Lukaku una volta a settimana. Ma di recente mi sono sentito con Skriniar, Bastoni e Ranocchia. Cosa mi hanno detto? Che devo svegliarmi (ride, ndr)”.

– A proposito di Lukaku: ti è dispiaciuto che sia andato via dall’Inter?
“Che aveva deciso di andare via dall’Inter l’ho saputo tempo prima. Quando me l’ha detto non ho voluto crederci, Romelu è stato il giocatore più forte col quale ho giocato. Mi è dispiaciuto, ma ognuno è libero di scegliere la propria strada”.

– A quali attaccanti ti ispiri?
“Domanda difficile, sicuramente Lewandowski e Benzema sono i più forti al mondo”.

– Quali giocatori della Super League ‘consiglieresti’ ai club italiani?
“Bottani del Lugano, Marchesano e Gnonto dello Zurigo. Wilfried pure perché è mio amico (ride, ndr)…”.

– A proposito di consigli: ne hai dato qualcuno a Cabral?
“Gli ho detto di avere pazienza, di stare sereno e aspettare il suo momento. Qui al Basilea faceva tanti gol, ma aveva meno concorrenza, mentre la Serie A è un campionato più tattico e con maggiori pressioni. Se fai male ti buttano fuori… Lo prenderò al Fantacalcio, stasera ho l’asta di riparazione. L’ho pure raccomandato a Biraghi – suo compagno all’Inter e amico, ndr – un giocatore fortissimo sulle punizioni e i calci piazzati. Ma dopo il rigore sbagliato col Cagliari, gli ho detto che ora deve far tirare a Cabral…”.

Esposito a CM.IT: “Col Liverpool siamo stati sfortunati. Voglio aiutare il Basilea a vincere, ma il sogno rimane l’Inter”

Calciomercato Inter, Esposito allo scoperto da Lukaku al ritorno
Esposito festeggia il gol al Genoa, il primo con la maglia dell’Inter ©LaPresse

– Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
“Innanzitutto vincere qui col Basilea (ora terzo in classifica, ndr), siamo lontani 12 punti dalla vetta ma mancano ancora due scontri diretti con lo Zurigo (capolista, ndr) e lo stesso Zurigo dovrà affrontare altre due volte lo Young Boys (secondo, ndr). Poi il sogno rimane sempre quello di tornare all’Inter, di fare bene come ho fatto restandoci tanti anni. Il sogno è vincere con la maglia nerazzurra, magari una Champions, e con quella della Nazionale”.

– Sogni anche di andare al Mondiale in Qatar?
“Questo è difficile perché l’appuntamento è vicino, è vero che sognare non costa nulla però a volte fa male. Quando il sogno non diventa realtà, il dopo può diventare un incubo”.

Gestione cookie