Il giornalista ha confermato le impressioni che il ritorno di Massimiliano Allegri alla Juventus ha suscitato dopo qualche mese
E’ tornato al centro delle polemiche il nome di Massimiliano Allegri, reduce con la sua Juventus dal pareggio in Champions League in casa del Villarreal. In particolare, ai tifosi bianconeri non è piaciuto l’atteggiamento della squadra, fin troppo rinunciataria in certe fasi della partita.
Ai microfoni della CMIT TV, il noto giornalista Gianni Balzarini ha riassunto i primi mesi dal ritorno del tecnico toscano sulla panchina bianconera: “E’ lo stesso Allegri, ma non è la stessa Juve perché prima era più forte, e questa sta denunciando un sacco di problematiche. Non solo legate ad un organico differente, ma anche ad un approccio delle partite. Ma i blackout c’erano già con Sarri e Pirlo, ieri c’è stato un calo generalizzato a livello mentale nel secondo tempo, quando la partita poteva essere in pieno controllo. Aveva legittimato il vantaggio con un ottimo atteggiamento, pur lasciando spazio al Villarreal. Poi nel secondo tempo per me bastava mantenere lo stesso atteggiamento e il Villarreal non avrebbe mantenuto lo stesso coraggio”.
Poi un commento anche sullo sfortunatissimo Kaio Jorge, finito ko nel pomeriggio per una lesione del tendine rotuleo del ginocchio destro: “Kaio Jorge? Gli mancava solo questa, è un ragazzo un po’ sfigato. Già ha giocato poco, fuori dalla lista Champions, era arrivato felice come un bambino che va a Disneyland perché voleva lavorare con Cristiano Ronaldo e Cristiano è andato via. Se esiste una legge della compensazione il prossimo anno fa 35 gol in Serie A. Non sappiamo bene che ruolo abbia, questa gestione non mi è piaciuta. Farlo entrare sui finali di partita non lo aiuta ad acquisire esperienza”.
Juventus, Balzarini su Allegri: “Non è cambiato. Vlahovic? Deve crescere tatticamente”
Chiudendo l’analisi su Allegri, Balzarini ha sollevato qualche dubbio sull’evoluzione tattica dell’allenatore negli anni rimasto fermo: “La questione Allegri si risolve tutta lì: è un integralista al contrario, non ho trovato cambiamenti rispetto agli anni scorsi. Lui disse di non conoscere bene questa squadra ad inizio stagione, forse non l’aveva studiata bene e pensava di poter fare di più”.
Infine, un ultimo giudizio all’impatto di Vlahovic sul mondo bianconero: “E’ arrivato come se fosse il nuovo Cristiano Ronaldo, poi ci siamo resi conto che non è Ronaldo. Ma lui sta già facendo tantissimo, ha le spalle larghissime. Deve crescere tatticamente, in Allegri ha trovato un allenatore giusto per migliorare la postura del corpo, lo stop, certe basi che secondo il tecnico livornese gli mancano. Non so quanto possa migliorare in termini di collettività di gioco. In Allegri viene lasciato tanto l’estro al singolo calciatore”.