Il ritorno di Romelu Lukaku al Chelsea non sta andando per come ci si aspettava la scorsa estate
E’ proprio vero che certi amori non finiscono, e anche se non sempre fanno dei giri così immensi, poi potrebbero comunque ritornare. Quello che Romelu Lukaku nutriva nei confronti della sua Inter si è improvvisamente risvegliato, dopo un lungo letargo iniziato lo scorso agosto davanti all’offerta faraonica del Chelsea, altra vecchia fiamma del centravanti belga.
La prima spaccatura tra Lukaku e il Chelsea si era creata a fine dicembre, quando l’ex interista aveva riaperto pubblicamente ai microfoni di ‘Sky Sport’ ad un ritorno in maglia nerazzurra, senza nascondere il malcontento per un feeling mai sbocciato col tecnico Thomas Tuchel. Allarme inizialmente rientrato: punito con la mancata convocazione contro il Liverpool, Lukaku era tornato gradualmente a riassaporare il campo, toccando il suo punto più alto di questo suo ritorno londinese durante il Mondiale per Club, con le due reti segnate in semifinale e finale.
Una parentesi felice che è stata cancellata in una settimana: i 7 palloni toccati dal belga nei 90 minuti contro il Crystal Palace hanno creato un nuovo momento di tensione con l’intero ambiente Blues e hanno certificato ancora una volta l’incompatibilità tra Big-Rom e Tuchel. Come se non bastasse, nel primo round degli ottavi di finale contro il Lille Lukaku il campo non l’ha nemmeno visto. Insomma, una sorta di messaggio che il tecnico tedesco ha voluto mandare all’attaccante e al club: per vincere possiamo farne tranquillamente a meno.
Come anticipato sulla CMIT TV nei giorni scorsi, il centravanti desidera ardentemente tornare all’Inter. Tra il sogno e la realtà c’è però una bella distanza: economicamente non è un’operazione alla portata dei nerazzurri e soprattutto il Chelsea è sempre stato un osso duro sul mercato e difficilmente aprirà ad un folle prestito gratuito.
La voglia di riabbracciare Milano e ritrovare l’altra metà della LuLa è comunque tanta, sebbene gli incastri facciano pensare ad una missione impossibile. Con Lautaro Martinez aveva formato per due anni una coppia formidabile, sia fuori che dentro il campo. Lo stesso Lautaro che sta vivendo in questi giorni una delle peggiori crisi attraversate in nerazzurro e figlia – almeno in parte -dell’assenza di un gemello d’attacco come il belga. Già, proprio il Toro argentino che improvvisamente non è più incedibile agli occhi del club e che, come nelle peggiori storie d’amore, solo con un suo sacrificio potrebbe consentire il ritorno di Big-Rom in città.
E qui in gioco rientra un doppio ragionamento che potrebbe mettere in crisi i dirigente nerazzurri, perché se è vero che Lautaro Martinez rimane tecnicamente un calciatore di grande prospettiva e anagraficamente 4 anni più giovane del belga, è altrettanto vero che uno con la stazza di Lukaku in un campionato meno fisico come la Serie A, può decidere partite e scudetti.
Eppure, c’è chi inconsapevolmente una scelta l’ha già presa: nelle scorse ore i tifosi nerazzurri hanno esposto uno striscione d’incoraggiamento all’argentino con su scritto: “Lautaro resisti, siamo con te”. E chissà che non sia il retro dello stesso striscione che appena pochi mesi fa, nei giorni dell’addio di Lukaku, recitava: “Non conta chi con la pioggia scappa, conta chi nella tempesta resta…”.
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