Intervista a Nereo Bonato, ex direttore sportivo del Sassuolo, che si è espresso sul futuro di Berardi e Scamacca, gioielli in vetrina per Dionisi
Domenico Berardi, quasi 28 anni, doppia cifra di gol e assist, nessuno come lui in Europa, campione con l’Italia a luglio, deve la sua crescita alla scelta di legarsi al Sassuolo per tutto questo tempo. Sarebbe diventato altro se avesse accettato la Juventus? Nessuno può saperlo.
Ma lui non rimpiange quella volontà che allora sembrava così distante dalle solite abitudini e oggi ha un valore enorme, perché gli ha permesso di crescere lontano dalle pretese di esplodere subito e in fretta. Quanti calciatori si sono persi col tempo, si sono smarriti nelle big, forse acerbi rispetto alla dimensione del nuovo palco? Berardi, con calma, è diventato Berardi, e oggi è ambito da diversi club.
Il suo futuro, però, potrebbe chiamarsi ancora Sassuolo: “Sarà difficile, a 28 anni, trovare una squadra che possa accontentare le richieste del Sassuolo. Non sarà facile incastrare le varie esigenze”. A parlare a Calciomercato.it è Nereo Bonato, ex direttore sportivo del Sassuolo, che ricorda anche i motivi del no alla Juventus: “Berardi voleva giocare con continuità, preferiva la realtà di Sassuolo alla Juventus, dove non aveva la sicurezza di giocare con continuità per migliorare”.
Dopo l’ennesima gara condita da guizzi decisivi, a San Siro contro l’Inter, Berardi è tornato al centro del mercato, delle voci e delle suggestioni. Torneranno alla carica per lui? Bonato ne è convinto, ma la cessione non è scontata, l’addio non è già scritto, il futuro è un rebus: “Negli ultimi due anni è stato determinante e oggi Domenico merita un top club. Ma quando il tempo passa un trasferimento diventa sempre più difficile perché non sarà facile incastrare le varie esigenze e richieste. Lui è pronto per il grande salto, ma il Sassuolo chiederà tanto e non sarà facile accontentarlo. Napoli e Milan, per come giocano, potrebbero valorizzare le sue qualità, ma la vedo complicata. Ripeto, per me non è scontato vada via in estate”.
Il futuro si chiama Scamacca, l’ennesimo gioiello che il Sassuolo culla a riparo dalle vetrine che abbagliano. Verrà un giorno, molto presto, a differenza di Berardi, in cui qualcuno busserà alla porta del Sassuolo e lui chiederà di aprire: “Per me non ci sono accordi già raggiunti con altri club, ma è chiaro che da qui a giugno – le parole di Bonato – molte società si interesseranno a lui, a Raspadori, a Frattesi, a tutti i gioielli di una società che da anni sta facendo un lavoro straordinario con la scoperta e la valorizzazione dei più forti giocatori italiani, molti prestati anche alla Nazionale”.
Scamacca, seguito dall’Inter, ambito da diversi club, è uno di questi. Il suo destino è sospeso: “Con Vlahovic che è andato alla Juve, credo che Inter e Milan siano le squadre che abbiano maggiormente bisogno di uno come Scamacca, anche perché, tra Giroud e Dzeko, in rosa ci sono giocatori in là con l’età. Scamacca, un centravanti giovane e forte, darebbe prospettive future importanti”.
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