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Milan, scudetto in salita | L’attacco non funziona, rivoluzione in vista

Milan, il sogno scudetto è in bilico: attacco di Pioli in crisi, da Brahim Diaz a Giroud tante bocciature e il rebus Ibrahimovic

Il Milan si ferma ancora e questa volta non è esagerato parlare di crisi. I numeri dell’ultimo periodo preoccupano infatti molto l’ambiente rossonero, nonostante la (temporanea?) testa della classifica grazie al momento no dell’Inter.

Milan, scudetto in salita | L'attacco non funziona, rivoluzione in vista
Stefano Pioli © LaPresse

Di certo, rispetto a qualche mese fa, sono tornati in discussione alcuni giocatori che sembravano sulla cresta dell’onda, come Brahim Diaz. Il fantasista spagnolo è a tratti irriconoscibile: è vero, è entrato bene con la Lazio e anche nel derby, ma in tante altre uscite ha deluso, non va a segno dallo scorso 25 settembre e anche ieri contro l’Udinese ha evidenziato alcuni limiti. Il suo momento no è forse riconducibile al periodo di stop dovuto al Covid, ma da un 10 come lui, capace tra l’altro di non far rimpiangere Calhanoglu, i tifosi si aspettavano molto di più.

Milan, l’attacco non va: flop Giroud e Ibrahimovic diventa un giallo

Milan, scudetto in salita | L'attacco non funziona, rivoluzione in vista
Zlatan Ibrahimovic © LaPresse

La lista delle delusioni è comunque molto lunga e coinvolge anche Giroud e Saelemaekers. Il bomber francese ieri è apparso davvero in difficoltà. Per lui zero tiri in porta e un voto in pagella che oscilla tra il 4,5 e 5. Insomma, troppo poco per un centravanti del suo livello che avrebbe dovuto far esplodere San Siro, a suon di reti e giocate sotto porta ma non segna dal derby del 5 febbraio in campionato. Ancora più preoccupante l’involuzione di Saelemaekers. Un periodo no che ha comportato una bocciatura pesante in favore di Messias e delle profonde riflessioni a Casa Milan. A questo si aggiunge un Rebic che è stato a lungo fuori per infortunio e che dal suo ritorno sta avendo grandi difficoltà, al netto del gol di Salerno. Sei gol nelle ultime sette di campionato, appena tre nelle ultime quattro a San Siro, con cui dallo scorso anno il rapporto è spesso conflittuale.

Non sono comunque i numeri di un attacco da scudetto e infatti lo score delle vittorie in Serie A è fermo a due nelle ultime sei. Per provare l’impresa serve soprattutto l’apporto degli attaccanti, ma il bilancio attuale è molto negativo, tanto che immaginare una rivoluzione in estate non è così prematuro. Va valutato, poi, il futuro di Ibrahimovic. Giocherà ancora con il Milan? Il suo rinnovo, eventualmente, è condivisibile o il Diavolo dovrà iniziare a ragionare su un attaccante più giovane? I tifosi su questo sono in ansia e temono che il bomber svedese, ancora fermo ai box, non possa dare più le garanzie di tempo fa. “Va bene per 30-40 minuti a partita e con un ruolo diverso” il coro dei sostenitori rossoneri letteralmente scatenati sui social, anche per l’arbitraggio della sfida di ieri. Comunque i continui stop di Inter e Napoli, che deve giocare con la Lazio e può al massimo agganciare il Milan, tengono in piedi le speranze di Pioli di uno storico titolo. Ma serve un’inversione di marcia.

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