Punto critico della questione stadio per Inter e Milan, con il progetto San Siro che rischia di complicarsi: le parole di Antonello
Nell’Inter e nel Milan che si sfidano a distanza (e non solo) per lo scudetto, divise da due soli punti e i nerazzurri che devono recuperare una partita, ci sono anche un’Inter e un Milan che invece collaborano. Il terreno è quello dello stadio, l’impianto che dovrà essere la nuova casa delle milanesi, costruita sul passato. Ovvero ‘San Siro’, destinata al rinnovamento. Ma in queste ultime settimane qualcosa potrebbe aver portato a un cambiamento di scenario.
Lo stallo attuale attorno all’iter per il nuovo San Siro e i rapporti definiti “ai minimi storici” da ‘Il Corriere della Sera’, hanno portato a riconsiderare progetti e soprattutto zone, che ora potrebbero arrivare fuori Milano. A parlarne è stato anche l’ad corporate dell’Inter Alessandro Antonello a ‘La Gazzetta dello Sport’: “Pazienza finita? No, ma i club hanno fatto e stanno facendo tutto il possibile per portare avanti il progetto San Siro, che era la nostra priorità. Ma dall’altro lato, abbiamo percepito forse una scarsa adesione da parte dell’amministrazione. Abbiamo presentato il progetto ormai da più di tre anni, accettato di abbassare indici volumetrici, le varianti che ci erano state chieste, ma temiamo che l’iter burocratico si stia allungando“.
Dunque per Inter e Milan adesso è l’ora di pensare al piano B per lo stadio, viste le difficoltà per il progetto San Siro. Si è parlato di Sesto San Giovanni come nuova zona: “La premessa è che da parte nostra non c’è più “l’esclusiva” su San Siro – sottolinea Antonello -. Non possiamo stare fermi e immobili, con tre anni senza risposte. Giusto guardarsi intorno. Tra le varie ipotesi di sicuro resiste quella di Sesto San Giovanni“. Parole importanti da parte del dirigente nerazzurro, che però conferma anche l’unità di intenti con il Milan: “Entrambi vogliamo un impianto moderno e all’avanguardia, che resti per le future generazioni, che sia all’altezza del blasone dei club. E con tempi precisi”.
Per ora dai Milan e Inter non arrivano ultimatum nei confronti di Sala e dell’amministrazione: “Non vogliamo mettere pressione, rispettiamo tutte le fasi amministrative e conosciamo le lungaggini della burocrazia. Ma è l’incertezza la cosa peggiore. Se fossimo costretti a rinunciare al progetto originale, sarebbe certamente una sconfitta per tutti. Ma è più importante avere un impianto all’altezza dei top club europei”.
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