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Guerra Russia, UFFICIALE: i due tecnici dicono addio

Come conseguenza della guerra tra Russia e Ucraina arriva un doppio addio: due tecnici hanno lasciato i rispettivi club del campionato russo

Le conseguenze dell’attacco lanciato dalla Russia all’Ucraina stanno portando anche a numerosissime prese di posizione nel mondo dello sport. Ieri si sono conclusi i negoziati, ma nel frattempo i provvedimenti presi nei confronti della Russia sono notevoli, mentre anche tanti atleti di ogni disciplina stanno condannando la guerra, compresi sportivi russi come i tennisti Rublev e Medvedev. Altra conseguenza della guerra è poi quella di un esodo da parte di molti atleti, allenatori e dirigenti che stanno lasciando la Russia.

Ufficiale l'addio di Gisdol alla Lokomotiv Mosca
Gisdol ©LaPresse

Sta accadendo in tante discipline, come la pallacanestro, ma anche nel calcio. Tra gli ultimi esempi c’è quello di Andriy Voronin, ex attaccante della nazionale ucraina e vice-allenatore, dal 2020, della Dinamo Mosca. Voronin, che del club moscovita è stato anche giocatore, ha risolto il proprio contratto con la società russa, decidendo di dire addio. Lo ha comunicato lo stesso club attraverso i propri canali ufficiali.

Oltre a Voronin, c’è un altro addio in un altro club moscovita. Si tratta dell’allenatore tedesco Markus Gisdol, tecnico della Lokomotiv Mosca, che come raccontato dalla ‘Bild’ in esclusiva, ha deciso di dimettersi da allenatore della società russa. “Per me, l’allenatore di calcio è il miglior lavoro del mondo. Ma non posso perseguire la mia vocazione in un paese il cui leader è responsabile di una guerra di aggressione in mezzo all’Europa. Questo non è in linea con i miei valori, motivo per cui ho rassegnato le dimissioni dalla mia carica di allenatore della Lokomotiv Mosca con effetto immediato – ha affermato il tecnico ex Colonia – Non posso stare sul campo di allenamento di Mosca, allenare i giocatori, pretendere professionalità e a pochi chilometri di distanza si danno ordini che portano grandi sofferenze a un intero popolo. Questa è una mia decisione personale e ne sono assolutamente convinto”.

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