La guerra tra Russia e Ucraina ha conseguenze dirette per quanto riguarda il mondo dello sport. Ne è un chiaro esempio Roman Abramovich, quindi il Chelsea
Sono ormai quasi dieci giorni che la guerra in Ucraina ha avuto inizio, con il disappunto, il terrore, la strage e il disgusto del mondo occidentale.
La tristezza non basta, c’è da fare i conti con le conseguenze economiche e anche sportive di quanto sta accadendo. A non restare in disparte, anche in questo caso, è il calcio. E, in particolare, negli ultimi giorni sta facendo parecchio discutere la posizione di Roman Abramovich. L’oligarca russo ha portato il Chelsea ai massimi risultati sportivi, ma non solo. Infatti, ha praticamente scritto la storia e segnato l’inizio dell’era dei magnati nel calcio e nella Premier League. Ora la fine, dopo lo scoppio della guerra e le sanzioni che stanno colpendo la Russia e i russi, anche lui e i suoi possedimenti. Ha specificato, in una nota pubblicata ad hoc, di farlo per il bene del Chelsea. Ma ora molte cose cambieranno, per forza di cose.
Il Chelsea dopo l’addio di Abramovich: stipendi ridotti
Insomma, per il Chelsea il momento è delicatissimo, soprattutto in un momento in cui, dopo la vittoria della Champions League e non solo, tutto andava a gonfie vele per i Blues. Delicatissimo e forse è dire poco, perché si tratta praticamente della fine di un’era. Tante cose potrebbero cambiare e una svolta significativa riguarderebbe anche gli stipendi. Secondo quanto riporta ‘Indykaila news’ su Twitter, infatti, i proprietari chiederanno ai loro redditi più alti di subire una riduzione dello stipendio per allinearsi con il mercato attuale. Vedremo se la pretesa sarà effettivamente messa in atto e quale risposta arriverà dai diretti interessati. Di certo, sono attesi grandi cambiamenti.